La parola cereale viene dalla dea romana Cerere, ed è una pianta annuale della famiglia delle Poaceae. I cereali, che amano i climi caldi, i sono ricchi di lipidi, amido, fibre, proteine, glutine, vitamine, hanno poco sale e pochi amminoacidi. La maggiore varietà si ebbe a partire dalle selezioni iniziate nel ventesimo secolo con lo sviluppo di cereali integrali e privi di glutine per i celiaci. Nella dieta mediterranea sono apprezzati per le loro qualità nutritive.
Negli ultimi tempi la necessità di aumentare la produzione è andata a scapito della qualità. A livello industriale, dove le fasi di lavorazione sono quasi sempre le stesse, si sono affinate le tecniche di conservazione e manipolazione. Sono sorti cereali modificati, pseudocereali. Cereali con additivi, manipolati con olio di girasole, amaranto, grano saraceno. Sono nati falsi cereali che producono proteine tossiche. Si è arrivati in talune parti del mondo a una manipolazione genetica del grano e alla creazione sistematica di grani ibridi. Anche nei paesi in via di sviluppo si è ricorsi a tecniche non proprio cristalline. Si sono aggiunti amidi, grassi, zuccheri, glutine che alla lunga provocano allergie, intolleranze, alterazione genetiche, disturbi dell’intestino, disturbi alimentari, dermatiti, persino problemi neurologici, infiammazioni intestinali, permeabilità intestinale, asma.
L’assenza di cereali dalla alimentazione provoca anemie, osteoporosi, carie, rachitismo, ma anche l’uso eccessivo, come avviene ai nostri giorni dove tutti sono fissati nell’usare i cereali industriali, provoca diabete, obesità, ipertensione, cardiopatia ecc.
Molto positivo è l’uso di orzo, pianta più resistente ai parassiti e alla umidità, nella alimentazione e di grano tenero ricco di fibre e acidi grassi, e di cresca che ha alti valori nutrizionali e viene usata per i mangimi per il bestiame.
L’uso parco dei cereali naturali, non industriali, è fondamentale, i cereali aiutano i giovani a crescere di statura.
Ester Eroli