Il canto gregoriano

Il canto gregoriano è un canto monodico prevalentemente liturgico di tradizione occidentale ma anche in oriente si diffuse. Ad introdurlo fu il papa benedettino Gregorio I Magno che realizzò per primo una raccolta in volume di canzone sacre il cui originale è andato perduto con le invasioni barbariche di quei secoli. Successivamente il papa dettò il contenuto della raccolta a un monaco che vide una colomba librarsi in volo simbolo dello spirito santo che avrebbe ispirato il papa. Fu da allora celebrata la messa con la musica. Secondo alcuni studiosi il canto gregoriano ha chiare origini carolingie quando l’impero dei franchi intendeva unificare il rito romano con quello franco per rendere più uniforme ed omogeneo l’impero. I canti raccolti erano di vari autori e varie epoche di composizione. Nel settecento erano i diaconi a cantare in chiesa dando luogo a vere improvvisazioni. Il vero lavoro collettivo però si ebbe nel Medioevo con le scuole di canto che nei vari gruppi mescolavano varie tradizioni. il canto fu un incontro di tradizioni si fusero canti greci¸ melodie romane¸ canzoni barbare¸ecc. che furono usate nei monasteri. il centro del canto gregoriano fu Roma come mostrano molti manoscritti antichi ritrovati nelle biblioteche e nelle collezioni private. Roma si avvaleva di un ampio repertorio musicale. Nell’ottocento ci fu una vera rinascita del canto gregoriano molto apprezzato.  nell’VIII secolo si prediligeva il coro e la voce solista senza strumenti musicali e l’uso di testi in prosa dotati di vari ritmi.

Secondo i monaci gregoriani la musica recitativa favorisce la meditazione e la preghiera e ci sono alcune note che aiutano la guarigione della mente  e del corpo. Secondo loro ci sono sei suoni elettromagnetici più stimolanti. Alcune frequenze penetrano più profondamente nel conscio e inconscio stimolando la guarigione interiore. Anche il solfeggio aiuterebbe a mutare la tristezza in serenità e addirittura gioia. la musica sacra rimuove la negativitภsblocca il subconscio¸ ristabilisce l’equilibrio fisico e psichico¸  ripara il DNA¸ rafforza le relazioni ¸ purifica il corpo e la mente¸  libera le tossine¸ risveglia l’attenzione¸ favorisce il rilassamento. Ci sono monaci che sostengono che alcune frequenze sono migliori di altre in base alle esperienze. Ai nostri giorni sono sorti laboratori di musicoterapia e testi usati per riabilitazioni e percorsi di guarigione in seguito a traumi e incidenti. La musica viene diffusa nel sonno dei pazienti. il potere terapeutico della musics influirebbe sul cervello¸ cuore. Studi recenti della Nasa hanno rivelato come l’universo non sia silenzioso anche se noi non possiamo udire le vibrazioni. sono stati captati i suoni degli elettroni con strumenti sofisticati e sonde. Pitagora stesso diceva che il suono dell’universo influenzava la terra. Nel tibet in Mongolia in Messico¸ in Arabia¸ si riconoscevano le proprietà benefiche della musica sul sistema nervoso autonomo  e sulle frequenze del cervello e sull’umore. la musica influenza il metabolismo¸ il sistema immunitario e stimola la produzione di endorfine. Aiuta stomaco¸ cuore e intestino nelle loro funzioni vitali. Nello sport spinge alla resistenza e alla maggiore velocità. La musica è usata per curare la schizzofrenia e alcuni morbi come il Pakinson¸ la dislessia e l’autismo. per stimolare la creatività si usano le campane  tibetane  o campane di quarzo o cristallo le loro vibrazioni favoriscono il riequilibrio dello stato di coscienza.

 

Ester Eroli

 

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