Il colore bianco nei matrimoni

Il colore bianco nei matrimoniI tempi sono cambiati specie nel campo dei matrimoni. Ci sono persone che sono arrivate al quarto divorzio o alla terza convivenza. Sono aumentati notevolmente i divorzi. Sposarsi è come giocare alla roulette, come buttarsi a capofitto da un ponte senza sapere dove si va a cadere, come un salto nel buio dall’esito incerto. In passato prevalevano le coppie stabili ed erano rare le separazioni, ora il rapporto si è invertito. I matrimoni stabili sono come le mosche bianche. Sono frequenti le nozze lampo, quelle che durano solo pochi mesi.

In fatto di matrimoni sembra prevalere il colore bianco. Pensiamo infatti agli abiti delle spose sempre più sontuosi e scollati. Tuttavia si sta diffondendo un’altra moda, nata in sordina. La moda in questione è quella dei matrimoni cosiddetti bianchi. A farli sono anche persone colte, benestanti, educate, gentili, libere e sentimentali. Sono persone magari innamorate che hanno deciso di comune accordo di rinunciare volutamente, con l’assenza di problemi di salute, al sesso. Il sesso viene archiviato. Una scelta radicale, fatta senza esitazioni, con le migliori intenzioni, ribadita con forza. Una scelta spesso tenuta segreta, su cui è preferibile tacere, fatta senza avvertire nessuno. Scelte che ci sembrano strane, ingenue, ridicole che hanno in fondo il loro fascino. Scelte segrete che diventano importanti che non ci convincono per la loro durezza, che si insospettiscono. Il sesso diventa un argomento scottante, fastidioso, problematico, inquietante da togliere di mezzo.

A fare una simile scelta pensiamo siano persone che hanno paura del sesso, che hanno avuto delusioni, che non hanno la voglia e la pazienza di ricominciare. Invece scopriamo che non è così, e che a deciderlo sono entrambi i conviventi o coniugi. Scelte che ci scuotono, che ci lasciano perplessi. Poi ci guardiamo intorno e abbiamo un lampo di genio. Forse è subentrato all’improvviso quello che viene chiamato disgusto. Ovunque annunci e immagini erotiche, nella pubblicità, sulle riviste, nei giornali. Per vendere delle bare una società le ha sponsorizzate negli opuscoli con foto di donne nude. Intorno un’orgia di nudo e di sesso. Film, racconti hanno sempre uno sfondo sessuale. Si inventano di tutto per mostrare nudi. Le donne in strada portano sempre abiti succinti, gli uomini maglie e pantaloni stretti. Le persone più riservate si sentono in imbarazzo. Il sesso è a disposizione in ogni angolo di strada, liberamente, senza limiti. Una indigestione di immagini pornografiche ci assale ogni giorno. Gli stimoli sono continui, ripetuti, frequenti. Immagini audaci, piccanti passano sotto i nostri occhi distratti, senza chiederci il permesso.

Di qui forse nasce il rifiuto, la voglia di rigenerarsi, di qualcosa di puro, di diverso, di sereno. Il rifiuto del sesso ha il suo costo ma queste coppie che hanno scelto le nozze bianche parlano stranamente di un bilancio positivo, forse perché si lascia più spazio al sentimento che alla materialità di un atto che è importante solo se rivestito di un’aura d’amore vero. Sicuramente bisognerebbe ridurre la mercificazione del sesso. Il sesso è divenuto un prodotto come un altro, una merce di scambio, spesso scadente, un oggetto di piacere. La valorizzazione dell’amore passa anche attraverso la sublimazione del sesso.

 

Ester Eroli

 

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