Lo sciopero è stato da sempre un importante strumento nelle mani dei lavoratori. L’astensione dal lavoro allo scopo di ottenere miglioramenti salariali e contrattuali è un’arma concreta di lotta. A riconoscere la legalità del diritto allo sciopero nel nostro paese sono stati nel passato i governi guidati dai presidenti del consiglio Zanardelli e Giolitti. Lo sciopero è garantito dalla Costituzione nell’articolo 40, dove il diritto è difeso ma nell’ambito delle leggi che lo regolano. Le prime forme di sciopero non erano certo ben organizzate. I risultati all’inizio furono efficaci perché il datore di lavoro non poteva fare ritorsioni né chiedere risarcimenti perché gli scioperanti erano tutti nullatenenti e poi perdeva denaro con la cessazione della produzione. Con l’avvento del fascismo lo stato tornò a intervenire in maniera massiccia in ambito sociale ed economico limitando di fatto il diritto allo sciopero. Infatti i lavoratori venivano rappresentati solo da sindacati istituiti dal regime. Il fenomeno sindacale venne inserito nelle organizzazioni dello stato. Il codice penale del 1930 penalizza il diritto di sciopero. Successivamente la legge del 1990 ha regolato il diritto di sciopero. La legge sostiene che in caso di sciopero si devono garantire i servizi pubblici essenziali e la salvaguardia dei diritti della persona tutelati costituzionalmente. Sono considerati servizi essenziali l’istruzione, la raccolta rifiuti, la protezione civile, l’amministrazione della giustizia ecc. Devono in altre essere garantite le prestazioni essenziali ed è necessario un preavviso con l’indicazione della durata effettiva dello sciopero. In caso di inosservanza si va incontro a sanzioni. La legge impone anche dei tentavi per la soluzione del conflitto. Finito lo sciopero deve essere garantita la ripresa dei servizi in tempi rapidi. Gli organi di comunicazione, il servizio radiotelevisivo deve fornire informazioni sullo sciopero. Gli aderenti allo sciopero ovviamente per la durata dell’azione non hanno diritto al beneficio di ordine patrimoniale. Deve essere evitata anche la concomitanza degli scioperi e delle astensioni collettive dal lavoro. Lo sciopero così regolamentato ci sembra accettabile. Tuttavia ci rendiamo conto che ogni sciopero penalizza i cittadini che non possono prendere un autobus, fare una visita medica, andare in ospedale, ecc. File interminabili di persone che sotto il sole, la pioggia camminano a piedi alla disperata ricerca di un taxi, che si avventurano in un ospedale semivuoto per fare delle analisi urgenti, che soffrono nel traffico caotico di un giorno di sciopero dei mezzi.
Ester Eroli
Diritto del lavoro – Lo Sciopero
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