Il fallimento

Il fallimentoNell’epoca attuale capiamo, dopo un attenta osservazione, che bisogna imparare ad accettare il declino dei valori, avere chiaramente in mente che il bene non è sempre apprezzato . Alcuni stili di vita in passato biasimati ora sono difesi, seguiti, amati. Non esiste più l’onestà, la solidarietà, l’amicizia pura, il perdono, l’onore, la reputazione, il rispetto, la gentilezza, l’educazione. Il punto essenziale è che nessuno se ne rende conto, nessuno è risentito, perlomeno indispettito o spazientito che tutti lasciano correre, forse per pigrizia, anzi prediligono con forza la strada inquietante del male. I boriosi, i fanatici, gli scriteriati, i disonesti, i furbi privi di ingegno, imprevedibili hanno la meglio. Dopo molte esperienze scopriamo che la realtà ci mette con le spalle al muro. La società ci fornisce informazioni raccapriccianti. In un ufficio al momento del riassetto organizzativo, quando vengono ridefinite le aree e ristabilita la gerarchia, molti si rifiutano di stare in stanza non con le persone colleriche, strane, disoneste ma guarda caso proprio con le persone perbene, serie con l’aria rispettabile. Tutta una serie di considerazioni e coincidenze porta certa gente ad apprezzare le persone oziose, intriganti, meschine. Molti provano gusto a frequentare persone equivoche. In fondo è comprensibile, le persone spregiudicate sono più simpatiche, più sboccate, più stimolanti, più divertenti. Le persone assennate, energiche, che hanno i requisiti di una persona onesta sono respinte come appestati. Le persone sincere, diplomatiche, affidabili sul lavoro sono respinte persino dai superiori che seguono solo certe logiche per la selezione del personale e per la distribuzione delle promozioni . Non è difficile indovinare che gli uomini amano stare in stanza con donne procaci e riescono sempre nel loro intento. Nessuno vuole stare in stanza con donne anziane, o anche giovani ma troppo serie. Una persona onesta viene osservata con scetticismo. Molte donne sono prevenute verso uomini anziani, rigidi e ligi al dovere. Molte ragazze amano stare in stanza con giovani play boy stravaganti anche se poi potrebbero avere dei problemi con loro, di vario tipo. I furbi, i disonesti sul lavoro combinano solo pasticci ma nessuno sembra capire la situazione. Gli eletti, i prescelti, anche dalla dirigenza sono solo i più scaltri, che si sono fatti avanti dando gomitate. Gli onesti sono esclusi, come se l’onestà non fosse un requisito essenziale richiesto, ma un hobby che nessuno pratica più da anni. Tutti vanno a caccia delle persone leggere. L’onestà è un impegno pesante. Allora si sta al gioco, si corteggiano solo colleghi frivoli. Gli onesti sono i colpevoli, le vittime sacrificali. Invece bisognerebbe conoscere prima di giudicare gli onesti e di respingerli a priori. Tutti tirano diritti, nessuno è indignato. Nessuno impedisce lo scempio dell’esclusione degli onesti. Nessuno risolve la solitudine in cui si trovano le persone perbene. La conclusione è che gli onesti vengono tagliati fuori, estromessi anche da certe stanze. Nessuno ricava degli utili da questa situazione. E’ difficile esprimere speranze la società porta sulle spalle tutto il peso dei disonesti che alla lunga, con il loro comportamento scorretto, sono nocivi. L’onestà giudicata troppo antiquata è l’unica che potrebbe interrompere il declino dei nostri tempi, peccato che la maggioranza non considera l’onestà un buon investimento.

 

Ester Eroli

 

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