Il maltrattamento e l’ammirazione a seconda della bellezza

Il maltrattamento e l’ammirazione a seconda della bellezzaCi sono uomini gentili, appassionati ed educati. Ci sono alcune categorie di uomini che sono più maliziosi, meno dolci. Ci sono uomini brutali che sono soliti mettere le carte in tavola e avvertire subito la donna con cui hanno una relazione della natura libera del loro legame. Sono talmente concreti che difficile si lasciano sfuggire parole vibranti d’amore. Sono libertini, intriganti, vitali, prepotenti. Possono divenire con il tempo avidi, crudeli, vulnerabili. Amano vivere la vita pienamente fluttuando nel piacere. Sono forti come cavalli vincenti dal sorriso accattivante. Sono forti come rocce, difficili da piegare. Sono appassionati nei momenti intimi per divenire subito dopo freddi e costanti. Non badano a spese per conquistare le prede più belle che sono lusingate non spaventate dal loro corteggiamento insistente. Sono uomini senza memoria e senza ricordi, aridi come la spianata di sabbia di un deserto bruciato dal sole d’oriente. Non associano mai un amore a una vecchia musica melodica. Non conoscono nostalgie, rimpianti, discorsi morali e profondi . Sono indifferenti a ogni emozione. Si trasformano, mutano a seconda delle situazioni come camaleonti. Questi uomini hanno punti di vista precisi, precisi canoni estetici nella testa. Le loro vittime devono avere particolari caratteristiche. Di solito fanno l’amore solo con donne molto belle tralasciando le altre. Per le altre, le donne comuni, che per loro hanno l’odore acre della polvere, hanno occhiate sprezzanti, critiche, ostili. Anche pubblicamente le disprezzano e prendono le distanze da loro, spesso le deridono, le respingono o le maltrattano. Alcune volte mettono in giro pettegolezzi su di loro, alternando la verità, talmente le rifiutano e le odiano. Non provano rincrescimento, rimorso, non conoscono il perdono. Spesso deridono anche i mariti delle donne che loro definiscono brutte, solo perché non sono bombe sexy, magari al silicone. Le donne delicate, eleganti, non aggressive, non fanno per loro, non suscitano in loro nessun interesse. E’ nella loro natura cedere il posto sull’autobus solo a fanciulle provocanti non a donne anziane, dividere la stanza di lavoro solo con ragazze procaci, aiutare a fare carriera, se sono dirigenti, solo donne formose, parlare solo con le amiche belle della moglie o della sorella, fermarsi alle strisce pedonali solo se attraversa una bella figliola. Le altre sono goffe, ridicole. Allora nelle strade di città quando passano guardano dal finestrino solo donne vistose, per le altre hanno uno sguardo compassionevole quando non girano la faccia disgustata. Ai loro occhi meschini essere brutte o insignificanti è un delitto grave, punibile e perseguibile. Nella loro interpretazione dell’amore solo la bellezza suscita sentimenti audaci che si traducono nel loro caso in pura libidine e concupiscenza. Così ci sono donne maltrattate dai capi in molti ambienti di lavoro per il solo fatto di non essere belle. Le brutte vengono trattate con distacco. Quelle belle avanti con gli anni, che hanno qualche ruga e capello bianco, vengono guardate storto. Usanze barbare che non tolgono il fatto che anche per questi uomini superbi e presuntuosi arriva la vecchiaia e la morte. L’autore del romanzo per chi suona la campana lo dice esplicitamente verso la fine del romanzo: la campana suona per tutti.

 

Ester Eroli

 

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