Il mezzo punto

Il mezzo punto“Una ragazza ogni tanto ha bisogno di un mezzo punto” ha detto la mitica Carrie in una puntata di Sex and the city passata in replica un po’ troppo spesso. Cos’è questo mezzo punto? E’ quello che le donne vogliono. Per riprendere il titolo di un film. Vogliono il quid, vogliono quel qualcosa in più, vogliono quello che le distingua. Che faccia loro dire ‘ho una marcia in più’, ‘ho qualcosa che gli altri non hanno’. Donne sempre alla ricerca del mezzo punto. Mica tutte, certo. Ma buona parte. E il fenomeno è sempre più dilagante. Quel mezzo punto che ti avvicina al voto successivo. Che il professore te lo metteva per spronarti. ‘Magari la prossima volta prendi un voto in più’. E c’era chi si perdeva. Come la secchiona della mia classe che, un giorno che abbiamo preso tutti 4, lei 6 e mezzo è stata una tragedia. E invece lei non solo aveva preso ‘sopra’, aveva addirittura quel mezzo punto che sanciva la sua superiorità. Brutta stronza, me la ricordo ancora adesso. Che ti passava il compito si, ma sbagliato. E quando prendevi 5 e mezzo ti diceva ‘è quasi 6’. Ecco appunto, quasi. Come il suo 8 e mezzo era quasi un oltraggio alla nostra dignità. Sempre quell’aspirazione a fare di più. A continuare a dare per raggiungere l’obiettivo. Il mezzo punto era ed è essenziale. Come quando danno i voti alle star. Sei e mezza ma se avesse messo questo o tolto quest’altro avrebbe un sette. Ecco appunto. Il mezzo ce l’hai. Devi un po’ togliere ma soprattutto mettere e arrivi al voto successivo. E’ triste lo so ma la nostra vita è fatta tutti di voti. Che ci diamo noi o a cui siamo sottoposti inconsapevolmente. Anche quando ti sfuma una promozione è chiaramente una questione di voti. O quando scegli il tuo fidanzato. O quando decidi qualcosa. C’è sempre sotto un voto. E a scuola sono bravissimi a farti sentire uno zero in certi casi. ‘Ragazzi ricordate che se non prendete bei voti al liceo non andrete all’università. E se non andrete all’università non potrete mai essere dei professionisti affermati e non vi inserirete mai nella società’, parole della mia adorata prof di greco. Era di un’altra generazione, lei. Chignon perfetto e occhiali sul naso, sempre. Credeva che andare all’università ti aprisse tutte le porte. Non sapeva del precariato, dei contratti a progetto, della saturazione del mondo del lavoro. No. Lei però ti dava una speranza. Ti dava il mezzo punto nell’attesa che facessi meglio. E lo vedevi dai suoi occhi che ci contava. E tu ti impegnavi di più perché, sotto sotto, non volevi deluderla. Perché chi ti da il mezzo punto in fondo crede in te. Ma molti restano fossilizzati a vivere una vita da mezzo senza darsi mai realmente una mossa. Per piacere prof, tolga il mezzo voto a quei due li in fondo che non hanno combinato niente. Non se lo meritano. Come vorrei dirglielo.

 

Giulia Castellani

 

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