Il mito della bellezza

Il mito della bellezzaTutti noi siamo soggiogati dalla bellezza, che ci abbaglia, ci stordisce, ci toglie il respiro. Le persone belle vengono ammirate, osannate, venerate. Nelle camerette delle adolescenti è sempre possibile trovare poster giganti di attori bellissimi, dal sorriso smagliante, dal volto scolpito come quello di Adone. Le statue belle sono quelle che ci fanno sognare, come la statua del giovane imperatore Augusto dal torace possente e lo sguardo fiero. Le statue del dio della mitologia Dioniso ci hanno sempre colpito per l’armonia delle forme, per le proporzioni perfette del corpo. Anatomicamente sappiamo che un corpo può essere perfetto. Conosciamo i canoni della bellezza e ne apprezziamo il valore. Con il tempo impariamo che possono essere gradevoli anche persone non perfette. In una donna cerchiamo sempre e comunque la bellezza. Sappiamo anche che un manager ha più successo nel mondo del lavoro se ha un aspetto piacevole. Le donne appariscenti sono quelle che fanno colpo e vengono messe in vista in ogni contesto. Eppure maturando ci rendiamo conto che qualcosa non quadra, che ci sono punti da chiarire, che alla bellezza non si può dare sempre carta bianca. La bellezza non può sempre trionfare e se deve emergere lo deve fare in modo corretto. Ci capita così di conoscere persone talmente belle da lasciarci senza fiato che poi però sono arroganti, maleducate, intrattabili. Vediamo così che l’ira, la rabbia altera i lineamenti di queste persone belle che finiscono per apparire brutte. La bellezza spesso induce a un atteggiamento superiore. Ci sono donne belle, talmente prese dal mito della bellezza, che diventano smorfiose, antipatiche perché volte solo a ostentare il loro dono di natura. La bellezza diventa un’arma, un elemento da sfoggiare, da ostentare. Ci si aspetta di avere sempre le porte aperte. Capita di conoscere ragazzi arroganti, fanatici che fanno i bulli proprio in virtù di questa bellezza fisica, di questa avvenenza. Questi giovani sono sprezzanti, pensano di farla franca sempre e si meravigliano quando non ottengono subito quello che desiderano. Questi giovani con il tempo, con i loro modi, con la loro voce, con il loro atteggiamento finiscono per diventare antipatici ai nostri occhi, prima adoranti. Invece può capitare che una persona apparentemente normale, con i suoi modi gentili ci seduca e acquisti punti ogni giorno ai nostri occhi. La bellezza passa in secondo piano vinta dalla gentilezza, dal garbo, dal talento, dalla compostezza, dalla grazia, dalla mitezza. Il dono della bellezza va accettato con umiltà, tenendo conto che il tempo passa e non si resta eternamente giovani. Dobbiamo sapere che mentre la bellezza si dilegua con il tempo il carattere rimane. Spesso è proprio un buon carattere quello che ci apre tutte le porte o quasi.

 

Ester Eroli

 

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