Il museo del cappello di Montappone

Il cappello dal latino cappellus ha origini egiziane, era un simbolo culturale di appartenenza all’elite  e quindi aveva un ruolo sociale. I faraoni portavano un berretto rosso o una tiara bianca a seconda dei riti a cui partecipavano anche religiosi. I cretesi usavano copricapi eleganti e dalle forme strane, in Mesopotamia si usavano i berretti di pelliccia e i turbanti. Solo in Grecia anticamente si usava poco. Nel medioevo si usavano i cappucci, nel rinascimento si usavano cappelli si stoffe preziose. nel settecento si diffuse il tricorno con tre punte, solo nell’ottocento si arrivò a uno stile più sobrio.

A Montappone, in provincia di Fermo nelle Marche, troviamo molte fabbriche di cappelli e il museo del cappello. Il luogo è famoso per l’artigianato, per gli oggetti di vimini, di merletto, di paglia, di ceramica, di legno. Si realizzano persino borse in giunco e truciolo.

Nel museo del cappello troviamo la storia del cappello artigianale  con raccolte di oggetti, di paglia, di vecchie fotografie, di attrezzi e macchine per la produzione della cultura contadina,  esemplari fatti con il recupero di materiali di scarto della produzione agricola, il racconto delle fasi di lavorazione dalla raccolta, la selezione delle stoffe, la cucitura, la decorazione. Il museo è nato ufficialmente nel 1991 per raccontare e tramandare la memoria della produzione locale del cappello. Il museo ha avuto vari allestimenti e spostamenti ed è poi tornato nella vecchia sede.

Sono esposti cappelli originali anche con visiera, sportivi in vari materiali come seta, lana, metallo, pelle, cuoio, feltro, paglia toscana , fasce  ecc decorati con fiocchi, nastri, fibbie, piume  specie quelli per signora. Troviamo bombette, pagliette, e coppole popolari, in pelo di coniglio, cappelli firmati di pregio. Troviamo cappelli di castoro, di visone, bandane, papaline, tiare orientali, turbanti, zucchetti, berretti, baschi, coppole e colbacchi, il berretto frigio, il borsalno, il cilindro, il sombrero, il turbante, la tuba, cappelli di lino e canapa. di carta.

Nella rassegna espositiva troviamo cappelli da giorno e da sera, tradizionali e di moda, per cerimonie e per uso quotidiano di vari materiali quasi tutti naturali. Nel museo sono racchiuse collezioni di cappelli eleganti dalle varie fogge.

Per andare al museo meglio prenotare magari anche il giorno prima. Si accettano gruppi e il  museo è preposto anche per la visita di disabili gravi avendo adatte strutture ricettive.

 

Ester Eroli

 

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