Il museo del vino di Castiglione in Taverina

Il museo del vino di Castiglione in TaverinaA circa trenta km da Viterbo, al confine fra Lazio e Umbria, sulla valle del Tevere, sorge un borgo esistente sin dal periodo etrusco. Castiglione in Teverina sorge in una zona collinare ricca di viti e ulivi grazie al clima mediterraneo e alla vicinanza del Tevere e del lago di Bolsena. In questo borgo nel lontano 1942 il conte Romolo Vaselli, morto nel 1967, divenuto poi costruttore, realizzò in una attrezzata cantina una produzione dettagliata vitinicola. I vini prodotti, prevalentemente rossi corposi, erano tutti di alta qualità e destinati alla vendita nazionale e al mercato estero. Il marchio Vaselli si diffuse rapidamente. Nella cantina ci si occupava anche della produzione di aceto, olio, tabacco. Infatti oltre al vino si produceva spumante, aceto, vermuth. All’interno del complesso della fabbrica si poteva trovare tutto il ciclo produttivo e inoltre la presenza di poste, negozi, empori. Vaselli contribuì indirettamente alla stessa emancipazione femminile, infatti molte donne, della zona e non, trovarono lavoro nella cantina occupandosi soprattutto della fase finale della produzione come l’imbottigliamento e la iscatolatura. Si facevano vere confezioni di vini anche da regalare. La produzione, fatta a ritmi veloci, cessò nel 1994 quando Vaselli preferì occuparsi d’altro. Al posto della fabbrica è sorto il museo del vino e delle scienze agroalimentari. All’interno del museo, seguendo un percorso obbligato, guidati da una guida della pro loco, si possono scorgere strumenti e oggetti legati alla produzione di vini di pregio, per lo più locali e reperti della antica civiltà contadina. Partendo dalla tradizione romana e etrusca il visitatore viene coinvolto in tutte le fasi della lavorazione. Si possono ammirare all’interno citazioni, fotografie, gigantografie di operai, video, busti dello stesso conte, oltre che macchinari di notevole interesse storico e perfettamente conservati. Una parte del museo è dedicata ai contenitori prima di ceramica poi, grazie ad alcune scoperte inglesi, di vetro. Il centro culturale del museo è accolto in un complesso edilizio che si articola su sei piani, di cui quattro completamente sotterranei. Nel sotterraneo si possono vedere grandi botti destinate a contenere il vino. Il museo possiede anche uno spazio per le mostre e una sala conferenze in cui spesso si svolgono corsi per sommelier. Da quindici anni la fabbrica è stata dismessa ma conserva ancora il suo fascino. Dopo la visita al museo è possibile assistere ad alcune degustazioni. Il vino ancora oggi riveste un ruolo preponderante nella produzione locale, infatti troviamo moltissime aziende interessate, spesso a conduzione familiare. Non a caso nel mese di Agosto si svolge per più giorni la festa del vino, tradizionale appuntamento con gli abitanti di tutta la zona della Tuscia. In autunno inoltre per la festa di San Martino si svolge una rassegna dedicata all’olio e al vino, con ampie degustazioni per i turisti e visitatori.

 

Ester Eroli

 

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