Il peso delle Scritture

Il peso delle ScrittureIn tempi moderni la vita frenetica ci impedisce talvolta di trovare spazio per la lettura. Ogni tanto si legge piacevolmente di sera al lume di una lampada, a letto, sul salotto di casa o sugli autobus, velocemente in una libreria. Nessuno comunque pensa mai di leggere attentamente la Sacra Bibbia. Di solito anche se la si legge lo si fa in modo frettoloso, non radicale. Gli insegnamenti della sacra scrittura per eccellenza non ci penetrano nell’anima, non la vivificano. I giovani specialmente snobbano le sacre scritture. Eppure bisognerebbe imparare a leggere la Bibbia e leggerla in modo sistematico. Ogni giorno dovremo poi aprirla a caso all’improvviso e leggere le frasi che sono sotto i nostri occhi attenti. Spesso se ci capita di farlo notiamo che le frasi calzano a pennello stranamente con la situazione che stiamo vivendo sulla pelle, nel quotidiano. Molte frasi sono significative, uniche, importanti, che fanno riflettere, che fanno pensare. Una frase che ha sempre colpito la nostra mente è quella contenuto nel vangelo di Matteo, che per molti giovani è solo una frase enigmatica, priva di valore. La frase recita: se aveste compreso cosa significa misericordia io voglio e non sacrificio non avreste condannato persone senza colpa. Il concetto di misericordia non è contemplato totalmente nel nostro vocabolario moderno. Non siamo abituati ad avere un sentimento di pietà e compassione per le miserie altrui sia morali che materiali. La parola misericordia è quasi caduta in disuso, viene dal verbo latino misereor e dalla parola cordis cuore. Nel mondo cristiano invece la misericordia è considerata una virtù. Nel nuovo testamento la misericordia ha un significato collettivo di solidarietà contrapposta all’invidia. La parabola del buon samaritano offre l’esempio concreto di un atto di pietà. Gesù stesso sottolinea l’importanza della elemosina disinteressata, fatta con il cuore e delle opere di pietà nei confronti del prossimo in difficoltà. Davanti alle tribolazioni degli altri dovremo avere il cuore stretto in una morsa ed essere pronti a intervenire, lasciando da parte gli interessi personali. Dovremo occuparci anche della assistenza degli altri, oltre che dei nostri cari. L’indole caritatevole, generoso non si compra al mercato. Nella nostra epoca prevale l’indifferenza e in alcuni casi l’invidia per cui la fortuna degli altri è vista di malocchio. Un tempo si usava l’espressione “uscire di misericordia” per dire che una persona aveva perso il controllo di sé. Ci rendiamo conto che stanno aumentando le persone che si perdono dietro falsi miti e che poi perdono il controllo della propria vita e finiscono per togliere tragicamente la vita agli altri. Ancora si continua a condannare persone senza colpa.

 

Ester Eroli

 

Vangelo secondo Matteo 21,1-11 con commento

http://www.teleregina.it/

 

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