Il ruolo della giustificazione nei rapporti interpersonali

Il ruolo della giustificazione nei rapporti interpersonaliNella dura realtà spesso abbiamo avuto delle amare esperienze, soprattutto nel campo dei rapporti interpersonali. Alcuni amici ci hanno giocato un brutto tiro, delle conoscenze ci hanno procurato problemi. Da alcuni rapporti siamo usciti sconvolti. Le storie si sono ripetute uguali a se stesse e noi ci siamo seccati. Ci siamo sentiti defraudati, stranamente perdenti. Con sgomento abbiamo assistito a atteggiamenti privi di tatto, di rispetto. La nostra sincerità è stata derisa, il nostro umore né ha risentito. In alcuni casi ci siamo arrabbiati sul serio. Molti amici o presunti tali li abbiamo mandati al diavolo, licenziati, convinti che con loro non potevamo perdere neppure un minuto.

Con il tempo abbiamo tentato anche di reagire con forza. Lentamente siamo andati avanti con cautela e abbiamo cominciato ad avere atteggiamenti prevenuti. Di fronte a certi atteggiamenti, indizi abbiamo tratto subito le conclusioni, forti delle esperienze del passato che ci avevano segnato. Il nostro cervello limitato e ottuso ha preso le distanze con spirito guardingo. Con certe persone ci siamo messi subito in difesa, abbiamo attaccato prima di essere attaccati, convinti che tanto saremmo stati presto un bersaglio. Le amicizie fuori della nostra cerchia le abbiamo tenute a bada. La gente da poco presentata l’abbiamo analizzata al microscopio. Poi, anche normalmente, abbiamo preso l’abitudine a soppesare tutte le parole, calcolare tutte le battute degli altri. Ad alcune frasi dette dall’altro in tono noncurante abbiamo dato un enorme peso. Maliziosamente abbiamo pensato subito a male davanti a un certo evento. Giorno dopo giorno abbiamo parlato sempre meno, sempre più attenti.

Abbiamo dimenticato di applicare una teoria sempre valida, quella della giustificazione. Ogni volta dobbiamo fare in modo di capire, di comprendere, di giustificare. Se un amico non viene al nostro compleanno perché ha la febbre non dobbiamo pensare che lo ha fatto apposta solo perché ci sono stati dei dissapori. Se un fidanzato si dimentica dei fiori non dobbiamo colpevolizzarlo può darsi che aveva altre cose importanti per la testa. Se un parente si dimentica di chiamarci può essere che è stato impegnato in una lunga malattia o nella preparazione di un concorso. Spesso poi scopriamo che le giustificazioni sono la verità. In questo modo giustificando ogni parola ogni azione saremo più disponibili verso gli altri. Non proveremo più rammarico per aver perduto magari una occasione di conoscenza, futura fonte di gioia. La nostra mente non deve colpevolizzare, divagare oziosamente. Il ruolo della giustificazione è importante specie nei rapporti familiari dove spesso ci sono incomprensioni. Agendo in questo modo saremo più radiosi, meno ombrosi e sospettosi. Il sospetto è un ombra che offusca la mente e distrugge il cuore.

 

Ester Eroli

 

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