Il teatro elisabettiano

La regina elisabetta IIl teatro elisabettiano

 

 

Dopo i fasti dell’antica Grecia e dell’impero romano, il teatro fu distrutto, dapprima, dall’ingresso della nuova morale cristiana e poi definitivamente cancellato dalle invasioni barbariche. Dopo una lunghissima pausa durata all’incirca un millennio, il teatro riprese energia, vigore e passione per merito dell’Italia. All’inizio del 1500 nel Bel Paese la rinascita delle arti e della cultura, diede vita ad una moltitudine di compagnie teatrali che rivoluzionarono mentalità e apparato scenico, ricreando e ricostituendo il pubblico. Ma se gli attori erano fenomenali, altrettanto non si poteva dire degli autori, i testi erano sempre farseschi, di sovente improvvisati e di scarso spessore culturale. Il grande successo di costoro, però, spinse scrittori di valore, fin’allora quiescenti, a cominciare a scrivere anche per il teatro. L’evoluzione qualitativa dei testi avvenne in Inghilterra, prima di ogni altro paese del mondo, infatti, il primo teatro della storia moderna fu il Globe, edificato a Londra nel 1576, in piena epoca elisabettiana.


 

Il teatro elisabettiano 2Il teatro Globe

 

 

Da quell’anno e per altri consecutivi 66, il teatro inglese ebbe una lievitazione ed una diffusione che non si sarebbe più riscontrata in nessun altro periodo e paese del mondo. Al pubblico britannico che fin’allora era abituato a spettacoli assai noiosi, di carattere religioso, o estremamente violenti come i combattimenti di cani, galli, orsi e anche di uomini a mani nude, il teatro portò l’elemento di riflessione, di commozione e di benefico sfogo a tutte le frustrazioni. Però non oltre il 1642, poichè l’avvento di Olivier Cromwell, col suo puritanesimo, fece chiudere tutti i teatri, perché ritenuti immorali.

 

Il teatro elisabettiano 3

Oliver Cromwell

 

 

L’astro più fulgido di questo periodo fu William Shakespeare che, cimentatosi inizialmente come attore, divenne, in seguito, il genio supremo del teatro, il più famoso drammaturgo di tutti i tempi. Il suo strepitoso successo fu favorito dal folto pubblico che, da pochi anni si era ricostituito, permettendo la realizzazione del prodigio dello spettacolo, ossia la combinazione e l’armonizzazione dei tre elementi fondamentali per la creazione del grande teatro: attore, spettatore e autore.

Gli autori a lui antecedenti spesso rimanevano delusi dai frequenti insuccessi, il pubblico, arrogante e maleducato, manifestava la propria disapprovazione utilizzando il proprio pranzo al sacco, lanciando cioè, le cibarie, direttamente sul palcoscenico. Ma l’arrivo delle opere del sommo Shakespeare cambiò immediatamente l’atteggiamento di quel pubblico così poco rispettoso, che cominciò a commuoversi e soprattutto a riflettere su i vizi e sulle atrocità dell’uomo.

Il teatro elisabettiano 4William Shakespeare

 

 

Ancora in quell’epoca le parti femminili erano interpretate da uomini e, ogni attore, prima di potersi esibire, doveva sostenere un lungo corso teatrale in cui s’ insegnava recitazione, mimo, dizione, danza, musica, scherma, ginnastica,  nonché mimica e gestualità femminile.

In tutta l’Inghilterra fu un fiorire di teatri, nella Londra Elisabettiana, in particolare, ne furono costruiti numerosi, molti di questi potevano ospitare più di 3000 spettatori, si calcola che nel giro di 66 anni furono rappresentate duemila opere e che, almeno 15000 persone a settimana assiepassero gli spalti teatrali. Se si considera che i londinesi, allora, non superavano le 160000 unità, si comprende la proporzione di tale impareggiabile successo.

 

Adriano Zara

 

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