Il tiro alla fune

Il tiro alla fune è a tutti gli effetti uno sport di gruppo di chiare origini contadine. La prima testimonianza si ha in una iscrizione egizia antichissima. Si ricorreva a questo sport anche negli antichi rituali e cerimonie di iniziazione e anche funebri  della Corea¸ Birmania¸ Congo¸ Nuova Zelanda ecc. Nella antica Grecia era uno sport inserito nei famosi giochi olimpici ed era una disciplina autonoma. Nel dodicesimo secolo si diffuse nelle corti cinesi e poi in Mongolia e Turchia. Il gioco sportivo approdò in Inghilterra nell’anno mille circa e poi si diffuse in Svezia che è tuttora il centro della pratica di questo sport. Si diffuse presto in Germania come prova di forza e poi in Francia che introdusse nuove precise regole. Poi raggiunse paese come la Svizzera e Olanda e Irlanda. Negli anni venti del nostro secolo divenne ufficialmente disciplina olimpica Poi il comitato olimpico con una delibera lo ha eliminato. Nel novecento sorsero varie federazioni come quelle olandesi¸ inglesi e svedesi. Nel 1964 in Svezia si svolsero i  campionati europei che videro la partecipazione della stessa Danimarca  con un aggiornamento delle regole di gara. Un campionato si svolse pure a Londra e dove si rese necessario equiparare il peso dei concorrenti. Si fecero pure i campionati femminili mondiali con la partecipazione attiva dei paesi extra europei e la nazione vincitrice fu sempre la Svezia. Sono sorti in Europa  e in America molti club di appassionati dotati di varie regole non sempre uniformi. Il gioco è stato equiparato al lancio del peso.  I campionati del mondo si svolgono ogni due anni con la partecipazione di federazioni internazionali. le competizioni mondiali vedono la partecipazione di squadre nazionali. Esiste un regolamento ufficiale anche se in Italia è spesso un gioco amatoriale.

Si tratta della gara tra due squadre il cui numero varia da quattro a otto¸ l’età minima per partecipare è quindici anni . E’ una gara di forza  a cui possono prendere parte anche le donne e le associazioni sportive.  Il peso dei concorrenti delle due parti deve essere equiparato. Le due squadre devono tirare dalla propria parte una fune che ha un punto centrale. Ci sono vari tipi di corda usati alcune pesanti. il campo da gioco deve essere pianeggiante e può essere erboso. Si parla di falle quando i concorrenti si siedono o cadono. Dopo due avvisi di infrazione scatta la squalifica. Di solito è una gara a punti caratterizzata dal fischio finale. Sono ammesse pause di cinque minuti. si inizia con un sorteggio. il match è di due tirate. Ci sono finali e semifinali. I giudici di gara sono tre¸ di cui due laterali. Sono ammesse riserve. Le sostituzioni dei concorrenti avvengono per ragioni tattiche o infortunio come nel calcio. A decidere è l’arbitro di gara. Si può gareggiare con un numero ridotto ma se i concorrenti sono meno di sette non si può proseguire. Ogni squadra ha il suo allenatore.

Per fare la gara di vogliono abiti sportivi e sono ammesse dai giudici solo cinture protettive sopra i vestiti. meglio usare scarponcini anche con pianta metallica.  durante la gara non si può toccare il corpo¸  arrotolare la corda.

Il gioco è stato spesso usato in chiave simbolica per alludere a forze contrastanti e al dualismo della lotta fra bene e male¸ luci e tenebra.

 

Ester Eroli

 

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