Il tranello del fraintendimento

Siamo sempre controllati, precisi, equilibrati.  Tuttavia per colpa degli impegni numerosi spesso sfrecciamo per le strade veloci senza dare peso agli altri che restano impietriti davanti alle nostre fughe ordinate. Spesso tendiamo ad abusare di parole inutili, di silenzi interminabili, squadriamo le persone con aria critica poco incoraggiante. Spesso riecheggiano nella nostra mente le parole degli altri che ci sembrano scorrette, anormali, prive di senso compiuto, offensive nei nostri riguardi. Abbiamo la sensazione che gli sguardi degli altri sono negativi, ironici. Istintivamente studiamo gli altri e poi fuggiamo atterriti come per non farci prendere. Voltiamo le spalle e sprofondiamo nel pessimismo. Non cambiamo mai tattica, siamo sempre sulla difensiva, in agguato, pronti  a cogliere sfumature, ammiccamenti, parole. Certe frasi degli altri ci fanno arrabbiare, uscire di testa. Non studiamo il carattere delle persone e ci lamentiamo del comportamento degli altri, magari qualcuno ci ha fatto una battuta perché è un tipo gioviale. Ogni azione degli altri la pesiamo, valutiamo le conseguenze con precisione certosina. Ogni persona per noi nasconde un mistero, un segreto che potrebbe danneggiarci. Alla fine non possiamo contare su nessuno.

Ogni volta fraintendiamo, intendiamo una cosa per un’altra, interpretiamo in maniera errata il valore di gesti e parole degli altri. Equivochiamo sempre con la nostra aria sospettosa e paurosa. Scambiamo un complimento per un dispetto. il comportamento stesso di educatori, insegnanti, sacerdoti viene frainteso, giudicato non all’altezza della situazione. Ci sono insegnanti che per il loro carattere non sono espansivi e allora sono oggetto di dispetti e vengono incompresi. E’ facile fraintendere quando si è in malafede. Bisogna essere più comprensivi e disponibili per avere rapporti distesi con tutte le categorie di soggetti.

 

Ester Eroli

 

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