Il turista ignaro

Il turista ignaroNel periodo estivo il flusso turistico aumenta vertiginosamente. E’ possibile vedere città  d’arte prese d’assalto da una folla oceanica di visitatori in quanto fanno ogni anno il pieno di turisti.  I monumenti, le opere d’arte vengono fotografate e ammirate.  I turisti rappresentano una risorsa vitale soprattutto per i paesi in via di sviluppo, ma anche la vecchia Europa trae enorme vantaggio da questa moda di girare il mondo.  Il turista quindi è considerato e rispettato, almeno in apparenza. In realtà non sempre si riserva al turista l’accoglienza che merita. In alcuni luoghi l’attesa alle fermate per un bus è lunga e estenuante, senza contare le strade sporche e colme di spazzatura. Questo per citare solo alcuni aspetti ma che purtroppo non sono i soli che in questo contesto vanno necessariamente evidenziati. Il turista viene spesso turlupinato e raggirato per quanto riguarda il fattore prezzi. Ci sono turisti che hanno pagato a Parigi cifre astronomiche per prendere un semplice tè nella zona dell’arco di trionfo,  a Roma hanno pagato un kg di uva, in zona Fontana di Trevi, ben quaranta euro! Turisti giapponesi ignari hanno pagato un semplice pacchetto di biscotti salatini ben venti euro. Che dire poi di quei turisti umbri che hanno pagato, davanti alla Galleria Borghese, un panino la bellezza di venti euro. Eppure era un semplice panino al formaggio, non oro zecchino. Gli esempi in questo senso sono numerosi e tutti evidenziano la moda di considerare il turista un soggetto facile da derubare.  Ci sono, è vero, ristoranti coscienziosi che fanno sconti alle comitive e agli stranieri, agriturismi molto convenienti e ospitali, bed and breakfast alla portata di tutti i portafogli, negozianti molto disponibili verso i turisti.  Il fenomeno tuttavia va segnalato e merita una riflessione al riguardo. Non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi e fare finta che tutto vada bene.  Ci dovrebbe essere una regolamentazione dei prezzi di mercato, un livellamento generale per impedire il dilagare di vere e proprie truffe. Il mercato redditizio del ricordini è spesso caratterizzato da questi ladrocini.  Oggetti di antiquariato falsi vengono spacciati per autentici, semplici mascherine vengono vendute a cifre da capogiro, piccoli ninnoli che è possibile trovare identici in qualsiasi mercatino, vengono venduti nei negozi a cifre esose. Anche l’abbigliamento fa la sua parte. In certe strade dello shopping di lusso è possibile imbattersi in merce discreta venduta per merce di grande valore, ingannando così  gli acquirenti. Bisogna imparare ad essere più civili e a considerare un turista come una persona, non come un miliardario. I turisti tutto sommato non sono galline dalle uova d’oro.  Gli eccessi possono provocare anche la fine di un flusso turistico, in questo bisogna stare attenti.  L’immagine di un paese civile dipende anche da questo.  Pochi truffatori non possono rovinare l’immagine di una nazione scrupolosa nei confronti dei turisti.  Basterebbe multare questi piccoli furbetti che pensano solo al business.  I turisti continuano comunque a girare ignari e sperano sempre di non essere le vittime designate, magari del prossimo scippo.

 

Ester Eroli

 

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