Il vero patrono dei giornalisti

Il vero patrono dei giornalistiE’ opinione diffusa che il santo protettore dei giornalisti e degli scrittori sia San Francesco di Sales. Il santo frate savoiardo, spesso raffigurato con carta e penna in mano, che inventò, a cavallo tra il 1500 e il 1600, un nuovo sistema veloce di propaganda fide. Utilizzava dei foglietti, che lui stessso redigeva e distribuiva, dotati di un lessico semplice, chiaro e sintetico e quindi di facile presa e comprensione, con cui riuscì a indottrinare e fidelizzare una notevole quantità di gente di altri credo o addirittura pagana.  Per questo è considerato il precursore dei giornalisti che lo hanno eletto a buon titolo il loro patrono.

Però, guardando con curiosità la storia della tipografia, penso che si debba dare una certa attenzione  e riconoscenza anche a coloro che, quantunque ancor terreni e non elevati a santi, più di ogni altro hanno permesso alla carta stampata  di, esistere, per la gioia di tutti coloro che… della penna hanno il lor mestier.

Il primo è Johann Gutenberg, orafo di Magonza, che nel 1455 inventò la pressa a caratteri mobili, editando il primo libro della storia, la Bibbia Latina, pubblicata in grande formato, in folio.  Nel panorama europeo di quel periodo, la nuova arte tipografica diventò un formidabile strumento di massa per la diffusione di tutte le scienze. Di questa idea rivoluzionaria, intuendone la forza e la velocità di penetrazione nelle masse, ne approfittarono immediatamente la politica e la religione. I primi libri stampati con caratteri mobili, detti incunaboli, determinarono la fortuna degli autori classici. Però non costavano poco, erano appannaggio delle sole classe abbienti e del clero, per di più ingombranti e pesanti, quindi consultabili solo nelle apposite biblioteche dei signori o nei monasteri.

 

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Allora ecco che emerge il genio italiano, Aldo Manuzio, uno dei tanti partoriti dal suolo italico, che specialmente nel Rinascimento, hanno dato giusta fama e lustro alla nostra rinnovata cultura tanto avvilita durante i medievali secoli bui.

Il vero patrono dei giornalisti 4Nato a Bassiano nel Lazio, ma vissuto negli splendori di un’emergente Venezia, Aldo lo stampatore, inventò alla fine del 1500, un nuovo carattere tipografico elegante e chiaro e un formato-libro più agile e consono alle esigenze di una funzionale lettura. Il carattere denominato appunto aldino e il formato detto in ottavo, perché ricavato da ben otto piegature del foglio classico gutemberghiano, innescò un vistoso processo di crescita di mercato e soprattutto un fantastico mezzo ancor più efficace della diffusione delle idee. Le edizioni aldine si diffusero in tutto il mondo conosciuto, e ancor oggi i suoi famosi libri foderati in pelle rossa marocchina , con caratteri dorati quando non addirittura in oro zecchino, sono in bella mostra nei principali musei di tutto il mondo.

Il primo libro tascabile della storia, ora conservato nella Biblioteca Marciana di Venezia, s’intitola Hypnerotomachia Poliphili, è anonimo, ma secondo gli studiosi è lecito attibuirlo a un formidabile trittico  rinascimentale: Lorenzo de’Medici, Leon Battista Alberti e Pico della Mirandola. Il titolo significa un onirico combattimento dell’amante di Polia. In quanto ai contenuti non è certo definibile come un gran capolavoro, ma dal punto di vista dell’importanza storico-editorial-giornalistica è paragonabile a ciò che è stata la Stele di Rosetta per la decifrazione dei geroglifici egiziani.

Pertanto se un giorno il Gutemberg o ancor meglio  il Manuzio dovessero esser  fatti  santi o beati,  ma anche venerabili andrebbe bene, avrebbero ottime chances per prendere il posto di S. Francesco di Sales in qualità di patrono degli scrittori e dei giornalisti.

 

Adriano Zara

 

2 Risposte a “Il vero patrono dei giornalisti”

  1. Buon Giorno,
    sono un diacono della diocesi di Prato, e sto scrivendo un libro sui santi. Mi potete dare il permesso di pubblicare la foto di s. Francesco di Sales che avete sul Vs. blog per la copertina, avendo voi il Copyright? Ve ne sarei grato. Per ora saluti.
    Pace e bene
    Leonardo Bruni

  2. Salve gentile Diacono Leonardo Bruni,
    la ringrazio per averci contattato. Le foto inserite nell’articolo in questione ci furono inviate il 7 novembre del 2011 da Adriano Zara, uno dei nostri più cari scrittori. Purtroppo non abbiamo da qualche tempo sue notizie ma un tentativo di contatto verrà fatto oggi stesso in modo che eventualmente possiate anche mettervi in contatto diretto.
    A presto e in bocca al lupo con il suo lavoro

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