Incitare

La nostra civiltà appare evoluta, moderna anche se spesso torna indietro, scade nell’inciviltà, nella barbarie. La nostra epoca per certi versi è ultramoderna con i pc, i robot, la tecnologia all’avanguardia e per certi versi è rude e volgare come gli uomini delle caverne. Ci stupiamo spesso infatti per l’ardire di alcuni comportamenti vigliacchi che scuotono la nostra società e la scompaginano nel profondo.

C’è solo una corsa affannosa al successo, alla realizzazione di sé, per cui gli altri sono solo ostacoli alla ascesa personale. Gli altri vanno tenuti in prudente distanza anche se questi altri sono i nostri coetanei, i nostri cugini, i nostri nipoti. Nella testa risuona solo il concetto di denaro, di possesso. Nessuno ascolta, protegge, aiuta, difende.

I bambini piccoli sono già maliziosi, hanno l’ardire di provocare, di imprecare usando parole turpi, le ragazzine con il loro comportamento smorfioso e vanitoso sono pungenti come il sapore del peperoncino amaro, le ragazze con il loro tono trasgressivo danno persino soggezione, i ragazzi sono assorti pensano solo alla moto ai divertimenti . L’onestà e il rispetto sono vilipesi.

Negli ultimi tempi si assiste a un fenomeno sconcertante. I giovani assumono sempre più comportamenti che si possono stigmatizzate come delinquenziali. Sputano in faccia, rompono panchine, maltrattano gli animali, affliggono vecchi deboli, ridono delle donne anziane, disturbano gli handicappati, offendono i poveri, non hanno pietà per i diversi, gli obesi. Il loro amore è bestiale come il cuore che lo ha generato. Spesso arrivano ad ammazzare persino.

Alcuni genitori invece di castigare i loro figli come si dovrebbe, li incitano alla vendetta con frasi beffarde. Li spingono a procurare dolore agli altri, dolore che inasprisce e delude.

Questo incitamento è scandaloso, diseducativo, pazzesco. Non c’è niente di sublime nel spingere un giovane in formazione alla violenza cieca e gratuita. Bisogna porre un freno ai comportamenti minacciosi e violenti.

I genitori dovrebbero cercare di correggere non ampliare i difetti dei figli. La violenza porta alla solitudine nera e rancorosa.

 

Ester Eroli

 

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