Invalidi

Nella nostra società chi ha problemi viene trattato male, gli handicappati vengono derisi, spintonati, accerchiati, trattati in modo maldestro e sbrigativo. Per i genitori avere un figlio invalido è fonte di preoccupazione notevole. La gente con accanimento perseguita gli invalidi, i derelitti. Anche i ragazzi si occupano di molestare le persone deboli. Con orrore ci accorgiamo che le persone non autosufficienti non solo non vengono aiutate ma vengono derise e ostacolate. Le donne, le madri spesso sono le peggiori nell’inveire, nel girare il coltello nella piaga, nel girarsi e ridere di gusto sulle disgrazie altrui. Spesso ci si stanca di tanta arroganza. Gli invalidi si sentono estranei, trattati con gelo e distacco.

Nella nostra società però non solo si tengono lontani gli invalidi come fossero appestati, ma anche le persone timide e riservate. Molte ragazze timide, chiuse sono trattate come invalide. Molti ragazzi onesti ma poco espansivi sono chiamati : mongoloidi dai coetanei. Bisogna essere svelti, irrequieti, frizzanti. Le persone lente sono definite stupide, sonnolente, poco rassicuranti e affidabili.

Se un ragazzo accompagna il nonno viene definito idiota, perché non si unisce sempre con i giovani e con amici sempre diversi.

Ci sono stati casi in cui donne in carriera, di successo ma timide nel presentarsi con i loro titoli non sono state credute anzi accusate di avere forse una pensione di invalidità. Parole che risuonano come offese. Nessuno crede che una persona mite possa diventare qualcuno, avere un ruolo importante. Bisogna essere sfacciati e aggressivi, facce toste un po’ come i politici, fatui e leggeri come loro. Bisogna emanare sicurezza anche senza averla. Non dobbiamo lamentarci dei politici sono quelli che ci meritiamo.

Per contrasto dovremo lavorare dentro di noi per modificare la nostra mentalità ottusa.

 

Ester Eroli

 

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