Nelle scuole medie e superiori spesso si dimenticano regole fondamentali della buona istruzione. La scuola dovrebbe fornire conoscenze utili per la vita. Invece certe cose importanti si apprendono solo nelle sedi opportune facendo studi più specialisti. Nelle aule universitarie, nei seminari, nei convegni, nelle conferenze, nei musei si apprendono nozioni che andrebbero diffuse a largo raggio. Ad esempio le carte topografiche vengono lette, utilizzate, consultate solo dagli addetti ai lavori, difficilmente gli alunni vengono istruiti sul modo di consultare queste mappe, di studiare una fonte così preziosa di informazioni. Il disegno della carta topografica d’Italia è ottenuto con formule di corrispondenza analitiche e non con costruzioni geometriche, questo significa che il reticolato geografico e gli oggetti geografici che compaiono sulla carta sono disegnati secondo punti calcolati e non derivano dalla semplice proiezione di essi sul piano, come le comuni carte geografiche. Gli spicchi di superficie terrestre risultano quindi fedelmente disegnati. Ogni zona della carta ha un numero di identificazione e una lettera. Le zone sono state ulteriormente divise in quadrati di 100 km di lato, che sono indicati con una coppia di lettere, la prima indica la colonna e la seconda la riga. Si tratta quindi di un vero reticolato chilometrico. Le coordinate chilometriche sono vere e proprie ascisse ed è quindi facile individuare un punto sulla carta e calcolare le distanze. Queste carte ebbero in passato un utilizzo soprattutto miliare. La carta topografica d’Italia ha molti fogli realizzati con la riduzione in scala, ed è formata da quadranti. I quadranti sono divisi in tavolette. Fogli, quadranti e tavolette sono indicati con il nome della località principale raffigurata, che è segnata sul margine superiore della carta. Con questa carta si possono calcolare le longitudini, tenendo conto del meridiano fondamentale che può essere quello di Greenwich o quello di Monte Mario. La carta topografica consente inoltre di disegnare i rilievi e le montagne con curve di livello perfette, ci sono tre classi di curve di livello. In questo modo si ha un’idea molto precisa delle quote e della forma del rilievo. E’ facile calcolare l’equidistanza fra due cime. In questa maniera si può calcolare anche l’altezza di un ponte, la base di una casa ecc. in altre parole di un’area si può ricostruire in modo fedele il profilo altimetrico ossia l’andamento del rilievo. Per fare i calcoli, anche delle distanze, ovviamente nelle topografiche troviamo due tipi di scale, quella numerica e quella grafica. La scala grafica si usa leggendo direttamente sul segmento graduato la misura della realtà. La carta topografica è ricca di simboli relativi agli aspetti del territorio. Ci sono simboli per le pareti ripide dei monti, per i ghiacciai, per i boschi, per le valli fluviali e per quelle glaciali, per gli abeti e i larici, per i trafori, le fontane, pozzi, cisterne, masserie, ville, per le pendenze, per i corsi d’acqua. La carta non rivela solo aspetti del paesaggio ma anche le attività economiche, gli insediamenti umani e le infrastrutture. Ci sono simboli per la rete idroelettrica, per le seggiovie, per gli stabilimenti industriali, per le stazioni, per le gallerie, canali, acquedotti, strade statali , capannoni industriali, per le antiche mulattiere ecc. la carta è ricca di toponimi locali per indicare alcune zone, spesso in dialetto. Le coltivazioni della vite, degli olivi sono ampiamente segnate sulla carta con appositi simboli, come pure gli allevamenti, i pascoli. Le zone densamente popolate saltano subito agli occhi, come pure i fiumi, le aree coltivate. Si tratta di una carta talmente ricca di dettagli da risultare utile, basta ovviamente imparare i simboli all’interno di apposite tabelle. Studiare queste carte, imparare a leggerle è sempre utile, stimolante, specie per chi ama conoscere sempre posti nuovi in modo accurato.
Ester Eroli