La diffidenza come difetto della personalità

Di solito in linea generale la diffidenza non è altro che l’incapacità di fidarsi degli altri, una mancanza di fiducia negli altri profonda e altera. Di solito si manifesta nell’infanzia e può dipendere da molti fattori. La chiave è sempre una questione di tipo psicologico. I diffidenti sono nei loro comportamenti primitivi, chiusi.

Per gli studiosi si tratta di un disturbo definito paranoide che amplifica il meccanismo di difesa . E’ un difetto della personalità dovuto a traumi del passato. I soggetti affetti  sono sospettosi, considerano gli altri malevoli, persino i familiari e parenti, hanno paura di essere derisi, danneggiati, traditi, sono convinti di vivere in un ambiente ostile, soffrono di manie di persecuzione e fissazioni. Il loro atteggiamento è patologico. Il male che aleggia dentro di loro lo attribuiscono agli altri. Pensano di essere presi in giro, sfruttati, non amati. Mettono in dubbio anche la lealtà degli amici. La caratteristica della loro personalità li spinge ad avere paura di confidarsi anche con i parenti, di solito fraintendono le loro frasi e i loro comportamenti. Sono soggetti che provano rimpianti, rancore, che hanno paura dei tradimenti. In alcuni casi hanno pure reazioni violente.

Nelle forme più gravi di questa sindrome si arriva al delirio lucido. In certi casi è opportuno diffidare della propria diffidenza.

Tuttavia negli ultimi tempi i fatti di cronaca accaduti ci fanno pensare che alcune donne e ragazze sono poco diffidenti e alla fine pagano un prezzo salato. Molte si sono fidate di un giovane conosciuto da poco in una discoteca e poi sono state violentate e uccise.

 

Ester Eroli

 

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