La figura del politico

La politica, intesa come arte del governare, ha origini antiche. Aristotele nella sua opera “la politica” sostiene che l’uomo è per natura un animale politico. La parola viene dal greco polis (città) e indica appunto la amministrazione della polis per il bene della collettività. Il politico è colui che partecipa in modo attivo alla vita pubblica e amministra la cosa pubblica per il bene della comunità dei cittadini. La politica nei secoli si è sicuramente evoluta.  Ai nostri giorni la politica ha assunto un volto nuovo. Sempre più persone, uomini e donne, considerano l’attività politica un mestiere e passano da un incarico politico ad un altro. Ci sono persone che fanno esclusivamente attività politica e non si occupano di altro. In sostanza invece le persone in generale dovrebbero avere un mestiere loro proprio e solo occasionalmente partecipare alla vita politica. Ognuno dovrebbe essere libero di candidarsi, ma una volta scaduto il mandato dovrebbe tornare alla vita privata. La politica è divenuto un fenomeno di casta, si tramanda persino da padre in figlio, come se la vocazione del padre fosse la stessa del figlio. Nel principe di Machiavelli viene analizzato il fenomeno politico e viene introdotto il termine, a tutti noto, di ragion di stato. Per la ragion di stato tutti, dico tutti, dovrebbero in teoria essere pronti a sacrificarsi. Come in passato,  quando  i sovrani cedevano alla ragion di stato sposando anche persone non amate, anche ora si dovrebbe accantonare il proprio tornaconto personale. Gli ultimi scandali di questa politica moderna ci fanno pensare che in primo piano esiste solo il tornaconto personale.  Si finge di entrare in politica per salvare la situazione  e poi si finisce per pensare esclusivamente ai propri affari. La politica non è più uno scopo di vita, ma un mezzo per sistemare i propri affari di famiglia, in altro modo forse irrisolvibili. I politici diventano ogni giorno di più vanitosi, spregiudicati, intraprendenti. Con le facce abbronzate nei mari del sud ci raccontano candidamente storie ormai trite. Il politico per certi versi non è più credibile. Si deve ritornare alla politica pura quando le idee circolavano e le persone credevano fermamente nei  propri ideali ed erano pronti a difenderli con la spada. Ora si parla con frasi fatte che sanno di stantio. La gente si accorge di trovarsi davanti persone bugiarde. Il rischio è quello di avere delle elezioni con un alto tasso di astensionismo. Il disinteresse della gente appare scontato. Nessuno vota per chi nella politica non ci mette passione.

 

Ester Eroli

 

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