La libertà degli uomini

Nel passato specialmente l’educazione dei figli maschi era completamente diversa da quella delle femmine. Gli uomini potevano studiare, fare tardi la sera, avere avventure galanti, divertirsi, fare tutti i mestieri senza veti  ecc. Negli ultimi tempi questo divario si è ridotto di molto. Le donne vengono educate come gli altri figli. Tuttavia è rimasto qualche retaggio della vecchia mentalità. Ancora oggi il tradimento di una donna risulta più pesante di quello di un uomo. Un uomo, un marito può tradire la propria consorte, ma per la moglie è tutto più complicato. Nel romanzo di D’annunzio “L’innocente”, viene affrontata pienamente questo tematica e appare evidente la vecchia concezione maschilista del tradimento giustificato. Il protagonista Tullio è un intellettuale ,ricco, raffinato, gaudente, dissoluto che tradisce più volte la moglie con donne passionali e libertine. Pur avendo due figlie continua la vita di sempre, fatta di incontri galanti nei salotti mondani e di passioni nascoste, dimenticando l’antico amore che lo legava alla sua consorte. La moglie rassegnata, triste è consapevole di quanto avviene sotto i suoi occhi. Eppure la moglie è una donna intelligente, sensibile, colta, e non ha nulla da invidiare alle altre donne che lui incontra. La moglie trascorre le giornate in compagnia della suocera, che nutre affetto per lei, e delle due figlie. Crudelmente Tullio si considera superiore e pretende fedeltà dalla moglie. Tullio infatti sostiene: io credevo che per me potesse tradursi in realtà il sogno di tutti gli uomini intellettuali: essere costantemente infedele ad una donna costantemente fedele”. La moglie nella sua sofferenza umiliante non serba rancore, ma ama il marito di un amore puro. La sua prolungata solitudine la fa cadere nella trappola e nelle lusinghe di un giovane scrittore, ma si tratta solo di un momento fugace di debolezza, destinato , anche se solo per una notte, a lasciare il segno. Il tradimento della moglie appare a Tullio inconcepibile, assurdo, da punire. Il tormento diventa gelosia carnale, delirio, acuta sofferenza. Tullio si riavvicina alla moglie Giuliana perché sa che sta per perderla. All’inizio invece la sua presenza al suo fianco gli appariva scontata. Nel suo egoismo la moglie era una cosa di sua proprietà che nessuno poteva togliergli mai. La moglie non la considerava nel profondo una donna appetibile. La rabbia e il rancore portano Tullio a uccidere quel bimbo, erede maschio, nato da Giuliana e dall’amante. Il bimbo è la prova evidente dell’affronto subito dalla moglie, che lui deve cancellare a ogni costo. In una notte di natale particolarmente gelida espone il piccolo, all’insaputa di tutti, con la complicità tacita della moglie, al freddo notturno. Il fragile bimbo innocente muore nei giorni successivi. La psicologia maschile è descritta nel dettaglio. A loro uomini è concesso tutto, anche manipolare i sentimenti, mentire, fingere, alle donne, anzi alle loro donne, poco o niente. Gli uomini privi di moralità considerano le donne di loro proprietà e arrivano a comportamenti che possiamo definire disumani. Per fortuna qualcosa sta cambiando nel panorama maschile e gli uomini appaiono più comprensivi, più disponibili , salvo rare eccezioni, verso le donne a segnare forse la fine di un’epoca.

 

Ester Eroli

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.