La produttività nella società attuale

La nostra vita sguazza nel caos, fra il rumore del traffico, fra le preoccupazioni del lavoro, gli impegni, le scadenze del fisco . La nostra vita è talmente caotica che certe volte stentiamo a tenere duro, fluttuiamo demoralizzati nella depressione, e invidiamo chi conduce una vita monastica appartata. I rumori sono assordanti, le strade sono piene di buche e sterco di cani, gli anziani sono tagliati fuori, i prezzi sono sempre in aumento. Dopo una delusione, una sconfitta stentiamo  a rimetterci in piedi. Il problema principale è che il sistema creato nella società è un sistema economico produttivo. Noi prima di essere persone siamo macchine produttive. I nostri slanci vengono convogliati verso la produzione di qualsiasi cosa, di qualsiasi genere. Donne incinte vengono licenziate perché in vista del parto non saranno più produttive per qualche tempo. Produrre è fondamentale, una tappa obbligata, nessuno può sottrarsi con delle scuse alla produzione, sia pure artistica e mondana. La produzione non smette mai neppure di notte in certi casi. Riguarda e coinvolge tutti, giovanissimi, adulti pronti sin da piccoli alla produzione. Ci sono produzioni artigianali, in serie, meccaniche, artistiche, sociali ma pur sempre produzioni. Nessuno si può sottrarre alla produzione Ci sono individui che ce l’hanno nel sangue e si compiacciono, loro lo hanno capito precocemente a differenza di altri che si dibattono in altri stili di vita controcorrente, pieni di intralci. Una ragazza fidanzata, laureata che non trovava lavoro è stata accusata dal compagno di non essere produttiva e dal suocero di essere una parassita.

Sono guardati male i barboni, gli zingari che respingono il concetto di produzione, che si sottraggono al modello produttivo imposto che vuole sacrificio e dedizione.

Noi stanchi del concetto di produzione vorremo essere come il battello ebbro di Rimbaud. Un vascello privo di equipaggio che si lascia trascinare in balia delle correnti incontro a flutti vorticosi in una avventura piena di eccitazione e slancio vitale e creativo. Un battello che evade nei languori evanescenti di un tramonto marino in una eccitazione visionaria. Una avventura tumultuosa ai  confini della realtà protesa verso la scoperta sensazionale dell’ignoto, imprevedibile, estraniante.

 

Ester Eroli

 

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