La realtà del lavoro

In Italia i giovani in età da lavoro sono numerosi. Non tutti trovano lavoro rapidamente, di solito impiegano anni. Quelli, tra i giovani, che trovano lavoro sono sottopagati. Alcuni nonostante master, corsi, laurea, specializzazioni non trovano un lavoro idoneo e se lo trovano guadagnano pochi spiccioli. Molti lavorano con contatti a progetto, in nero, ecc. La maggioranza non riesce a mantenersi, a pagare l’affitto, a formarsi una famiglia. Cresce ogni giorno il numero dei precari. Per molti c’è solo la possibilità di fare il pendolare o di andare all’estero. In passato lo stipendio standard dei giovani era stato indicato come quello di mille euro, si era parlato di una generazione mille euro. Attualmente i giovani, i ricercatori, avvocati guadagnano meno di mille euro. Ci sono medici che passano anni a lavorare quasi gratis negli ospedali. Sono le famiglie a mantenere figli e nipoti, con enorme sforzo. I giovani chiedono di potersi mantenere da soli senza l’ausilio della famiglia e pretendono di essere pagati il giusto, non con stipendi da fame che non garantiscono nemmeno la sopravvivenza, senza contare i futuri problemi previdenziali. Anche dopo lunghi periodi di formazione è possibile rimanere a bocca asciutta. La giornalista professionista Eleonora Voltolina ha scritto al riguardo un libro significativo dal titolo emblematico: “Se potessi avere mille euro al mese”. Dopo la laurea in scienze della comunicazione alla Sapienza, ha seguito la scuola di giornalismo a Milano, dove vive. Collabora con alcune testate giornalistiche e dirige la testata online la Repubblica degli stagisti. Nel libro troviamo un affresco sociale della realtà lavorativa in Italia. La giornalista descrive minuziosamente il mondo del lavoro del nostro tempo dove prevale il praticantato, il proliferare di false partite iva, di master senza una adeguata retribuzione, di contratti a collaborazione autonoma, di cocopro che nascondono un vero e proprio lavoro dipendente. Si osserva come il salario mensile sia sceso negli ultimi anni con punte di eccellenza solo in Lombardia. I giovani sono amareggiati, delusi, sfruttati. In questo modo non possono realizzarsi e si deprimono ogni giorno di più. L’ingiustizia sembra dominare il mercato del lavoro.

 

Ester Eroli

 

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