La tonnara

La tonnara riguarda la cattura del tonno generalmente rosso¸ le tonnarelle riguardano una forma di cattura più semplice e sono più piccole.

La pesca del tonno   e la creazione di tonnare risale a epoche antichissime. Veniva usata nell’antica Creta¸ in Palestina¸ a Gibilterra¸ a Marsiglia¸ ecc. dell’antica tecnica per intrappolare i tonni parla Omero. Nel medioevo il sistema di cattura venne in parte perfezionato e tenne più conto del processo di migrazione dei tonni. I normanni crearono le tonnare lungo la costa. In sicilia nel barocco si svilupparono dei centri come Milazzo¸ Trapani¸ Favignana¸  Mazara del vallo già attiva dal quattrocento. Successivamente si svilupparono  e specializzarono in tonnare località sarde come Stintino o toscane come Elba o calabresi come Palmi.  All’inizio i proprietari delle tonnare furono  feudatari e monasteri  e persino vescovi dopo ci furono associazioni e coop di pescatori locali. Nel cinquecento la produzione di tonno aumentò in termini di quintali e si usava conservare il tonno in barili di sale. il metodo più usato per la cattura fu quello in voga nel seicento con reti calate fra aprile ed Agosto gestite da cooperative di pescatori. Sciacca divenne un centro nevralgico e altri centri sorsero in Spagna. le reti di sbarramento  erano lavorate a mano e intrecciate poi sostituite da fibre di cocco importato dall’India. Gli esemplari piuttosto grandi¸ catturati nella cosidetta mattanza¸ venivano esportati in Giappone con celle frigorifero. Si crearono industrie conserviere e di affumicatura. il tonno era cotto a vapore un po’ come ai nostri giorni. Nella Linguadoca sorsero molti posti di guardia con molti battelli adibiti alla pesca del tonno. Si realizzava pure la bottarga che è la parte ovarica delle femmine. All’inizio a capo vi era un rais poi subentrarono delle famiglie  e molti proprietari che avevano varie barche destinate alla pesca ma di solito si usavano quelle nere di pece. Dopo subentrarono le barche a motore¸ gli alloggi per gli equipaggi¸ i radar e gli ecoscandagli.

Esiste la tonnara volante che lancia le reti in mare in modo facile  e veloce al largo della costa e usa gabbie per gli animali¸ questa si fa tutto l’anno e avviene a Malta¸ nelle Baleari  e la tonnara di corsa diffusa nel medioevo che va in mare aperto. Di solito la posizione della tonnara al riparo dal vento la decideva il rais o capo sfruttando il viaggio di andata  e ritorno dei tonni.

la pesca del tonno sia giovane che adulto  ha subito un battuta di arresto per colpa dell’inquinamento acustico del mare¸  dell’aumento delle navi che spaventano i tonni¸ per il cambio di rotta delle migrazioni¸ per l’eccesso di turisti in mare¸  della diminuzione del personale¸ della scarsità delle risorse economiche.  molte tonnare in Africa e Francia hanno chiuso battenti. i finanziatori sono pochi  e le spese di gestione molte. Gli stabilimenti sono stati convertiti per attività diverse¸ trasformati in musei e resort. le industrie che producono tonno a pinna gialla sono diminuite. alcune agenzie turistiche propongono ai turisti di assistere alla mattanza dei tonni che avviene in cinque camere e l’ultima è la camera della morte dove si usano gli arpioni.  E’ di buon auspicio per i pescatori  e turisti fare il bagno nel mare rosso di sangue dei tonni.

in un convegno avvenuto nel 2010 in Sicilia si è dato risalto a questa attività e alle tonnare che sopravvivono con difficoltà a Cefalù¸   Mondello e nelle Egadi. Le tonnare sono infatti utili perché aiutano a pescare pure altri pesci come il pesce spada¸ gli squali ecc.

 

Ester Eroli

 

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