L’atteggiamento maschile verso gli impegni familiari e relazionali

L’atteggiamento maschile verso gli impegni familiari e relazionaliNegli ultimi tempi i comportamenti maschili sono mutati, sono diventati diversi. Il cambiamento forse dipende dal tenore di vita, dall’ambiente, dalle condizioni finanziarie, dallo stile stesso di vita, dal fatto che si è stati dei bambini problematici, figli magari di genitori separati. Alcuni atteggiamenti ci sembrano eccessivi, privi di movente e di rispetto, lontani dal comune sentire. Spesso ci sorprendono tanto sono amorali. Sono comportamenti che rasentano l’assurdo, violenti e trasgressivi. Pensiamo ai fidanzati che annegano la ragazza, ai mariti che uccidono moglie e figli, a quelli che hanno una doppia vita e nascondono le proprie attività illecite, a quelli che si suicidano dopo una banale discussione. Amare certi uomini diventa sempre più pesante, costoso e non si ottiene mai nulla in cambio. La sgradita prospettiva è quella di finire in malo modo.

In passato quando un uomo corteggiava una donna usava parole gentili, normali, amorose e assediava la donna con la sua continua e assidua presenza. L’uomo aveva l’aria totalmente serena ed era pronto per formare una famiglia, per intrecciare un importante nodo d’amore. Gli uomini si mostravano attaccati all’oggetto del loro amore. Una volta sposati volevano disperatamente un figlio, ora avviene l’esatto contrario. Molti giovani vogliono divertirsi in coppia senza figli. In generale c’era la cultura della famiglia, che si costituiva anche in giovane età. Non c’erano tuttavia limiti di età per formare una famiglia. Se anche un fidanzamento veniva rotto l’uomo, il fidanzato era ragionevole, non pretendeva la vendetta. Le nozze non erano considerate una breve esperienza, o una perdita di tempo. Ora è sempre più raro trovare mariti benevoli e comprensivi, che parlano con gentilezza. Sono sempre di più quelli che infrangono la promessa nuziale gettando l’anello e la fede nel fango.

Ora c’è un nuovo comportamento maschile che allarma. I ragazzi che si innamorano, magari perdutamente di una donna, cercano di contrastarla, di ostacolarla. In certi casi le danno battaglia su tutti i fronti. La sensazione ultima è quella di essere in guerra. La combattono come fosse una malattia rara. La donna in fondo è colpevole di averli fatti capitolare, di aver consentito loro di conoscere l’amore, nodo troppo stretto per essere assecondato con disinvoltura. La loro carriera di play boy incalliti è stata interrotta da questa donna che va punita per la sua insolenza e determinazione. Vengono alla luce comportamenti assurdi, al limite della follia. Ogni pretesto è buono per mentire, per metterla in ridicolo, per accusarla di finzione, per esplodere con atti di rabbia, per avere comportamenti azzardati e meschini, per non salutarla, per coglierla in fragrante. Le donne restano sconcertate e non capiscono il perché di tanta veemenza.

Ci sono segretarie che non capiscono il comportamento offensivo dei loro capi che magari invece nascondono un sentimento che stanno attenti a non rivelare per non apparire ridicoli, dato il loro ruolo di prestigio. Nessuno si mostra più ubriaco d’amore, privo di lucidità per amore, ma inizia una relazione già con le liti. In verità gli amori che abbiamo sotto gli occhi sono tutti angusti, privi di ricordi belli, incapaci di dare serenità. Le donne si stringono nelle spalle e vanno avanti, di simili amori non sanno che farsene, perché non hanno sostanza.

 

 

Ester Eroli

 

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