Lavori precisi

Solitamente quando un’opera, una infrastruttura, è realizzata bene, seguendo tutti i standard tecnici necessari, si dice che è stata fatta a regola d’arte ossia sono state applicate tutte le tecniche definite corrette per la sua esecuzione materiale. Di solito i lavori di precisione, le opere più importanti vengono affidate a specifiche categorie professionali. I professionisti impegnati nei lavori devono per forza di cose accettare le condizioni del contratto e in anteprima devono indicare come in anteprima come svolgeranno tutto il lavoro. Pensiamo alla cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze del Brunelleschi, che alla fine rimase da solo a realizzarla. Si tratta della più grande cupola in muratura. L’opera del duomo bandì un concorso pubblico per la cupola e alla fine i lavori vennero affidati alla equipe dell’architetto Brunelleschi, il quale dovette spiegare le modalità di costruzione. L’opera è stata fatta seguendo precise regole come mostra l’armonia delle sue parti. In passato si facevano veramente dei capolavori di grande ingegno e precisione. Pensiamo al porticato di san Pietro, al duomo di Milano, alla cattedrale di Santa Sofia, alla torre di Pisa. Illustri monumenti che oggi adornano le nostre città e le città straniere. Negli tempi è evidente un calo di concentrazione, un calo di ingegno. Alcune opere moderne risultano scadenti, non sono dei capolavori autentici. La statua a Roma fatta in onore di Giovanni Paolo II, nei pressi della stazione Termini è stata giudicata di pessima qualità, nonostante le buone intenzioni. Quadri con lo sfondo tutto arancione con due strisce nere trasversali vengono chiamati arte moderna, anche se anche noi in teoria potremo fare un quadro del genere. Evidentemente l’ispirazione viene meno. Per quale motivo la nostra arte sta scadendo e cede il passo a forme d’arte sempre più volgari e di pessimo gusto? Sicuramente manca l’ispirazione che non può venire quando si ha tutto già preconfezionato. L’uomo moderno non si ingegna più, non ragiona, non sviluppo idee è abituato ad avere tutto pronto su internet, sui libri, ovunque. Si lascia cullare seguendo strade già tracciate da altri. La mancanza di innovazione è dovuta al fatto che ci siamo adagiati all’interno di una cultura che ci viene data, imposta dai mass media e dal pc. Le ricerche, anche le più prestigiose, si fanno sul web, gli incontri di cultura su Facebook, le notizie si prendono dai giornali e riviste. Abbiamo smesso di pensare, di fantasticare, di sviluppare. L‘arte si ottiene esternando, affinando ciò che abbiamo dentro e che nessuno nota tutto preso come è a sfogliare pagine web.

 

Ester Eroli

 

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