Le emozioni del dopo “ci tocca anche Vittorio Sgarbi”

le emozioni del dopo "ci tocca anche vittorio sgarbi" raiFesteggiano, si!

Festeggiano a Dio, alla sua benemerenza ed a quella di tutti.

Festeggiano la scoperta di un programma adatto a rivoluzionare il sistema di fare informazione, di “epocale” trasformazione dell’interpretazione del pensiero di questa società partecipata, con cui dimostrare che l’avversario è meno adatto ad essere investito in certi ruoli di responsabilità.

Bene. Sicuramente ha un costo e quindi, se meritevole, il “programma” avrà il consenso di tutti gli italiani, che saranno contenti di pagare il canone. E nello stesso tempo di partecipare al programma, e superare così anche “Vieni via con me” di Saviano e Fazio che con 10 milioni di telespettatori ha avuto la riconoscenza partecipata ed un benemerito. E di aver appagato con un programma socio culturale, nel quale, continuativamente, si sono riconosciuti 10 milioni di telespettatori, e nella divulgazione di una comunicazione educativa e culturale, facendo festa.

Sgarbi festeggia con Berlusconi che molti, o moltissimi, reputano grandi.

La grandezza, se meritata, ha un’ottima riconoscenza, e ci permette di valorizzarci, di sentirci utili a noi stessi, di comprendere che avendo fatto qualcosa per gli altri, abbiamo fatto qualcosa anche per noi stessi.

Un dovere assolto, che esprime anche un merito valutato dalla comunità a cui si appartiene, e quindi l’aver dimostrato un impegno a migliorarla.

Ma, se questa grandezza viene riconosciuta come tale e nasconde l’intenzione dell’utile e non lo scopo culturale che la proposta esprime, questa grandezza viene delimitata alla menzogna, e quindi inutile ad una continuazione stabile, perché facilmente soggetta ad una smentita.

Festeggiano Sgarbi e gli amici con una idea di fare per gli italiani un bel programma educativo, con un significato politico, culturale, scientifico, e approfondimento di un pensiero radicato in tutti, in modo che i cittadini appartenenti a questa società partecipata abbiano a cuore, con una certa risonanza, nell’identificarsi in ciò che a loro viene proposto.

Il costo, dunque, da quello che ho letto su pochi “giornali”, si aggira verso gli 8 milioni di euro, con l’obbiettivo, di raggiungere e superare il programma di Saviano e Fabio Fazio negli ascolti.

Un merito all’ombra di una parte di concittadini che anche loro si sono meritati, con la fiducia che avevano in questa classe dirigente, intelligente e colta, e priva di errore.

Cioè di una perfezione atta a dimostrare che per guadagnare 4 milioni di euro, al posto di spenderne 8 milioni, e già un grande risparmio, dimostrando così una intelligenza fuori dal comune.

Dovrei essere contento di tante facce allegre in giro per l’Italia.

Certo! Ma sono triste per quelle facce da 50 anni e più, senza lavoro, per quei ragazzi che finiscono in carcere per uno scippo fatto solo per comprarsi un paio di pantaloni di una grande firma che il padre disoccupato non può permettersi.

Festeggiano, quando il precario senza più contratto è costretto a rovistare nelle immondizie in cerca di qualcosa di utile. Ma se una piccolissima parte fosse andata a questi concittadini che attraversano un disastrato periodo di indigenza causato dalla falsa politica, avrebbero potuto festeggiare con più onore.

Come non si può festeggiare per 4 milioni dati a Sgarbi per una trasmissione senza contenuti e che serve solo come sonnifero, e che fa diventare stupido chi ancora non lo è?

Il governo è molto innovativo, per portare gente alla RAI.

Dobbiamo essere bravi, per questa loro cortesia.

Io vi ringrazio, maggioranza, dei vostri servizi. A voi illuminati io mi inchino. A questa vostra benemerenza.

E mai come oggi intendo il vostro pulsare del petto al cospetto delle mie attente orecchie.

Oggi sento il dovere di riconoscervi i meriti, tutti vostri meriti, compresa la mia evasione a partecipare ai vostri pensieri intelligenti e per ciò che avete dato a noi Italiani sulla cui fiducia, mai come oggi, si dimostra calpestata dai miei stessi calcagni.

Donne e uomini, di ieri e di oggi, di queste riverenze vi do atto.

Mai più di oggi fu oscurato il dolore di chi non riesce ad arrivare al 15 del mese con due figli da mantenere.

E mai come oggi, dimostra che la felicità di Sgarbi vale più di mille disperazioni.

Contandone mille sono poche, perché il mio stato attuale non mi permette di immaginare numeri più grandi.

Troppo ignorante per ascoltare il desistere del nuovo, del miglioramento nel sapersi trasformare con poche risorse.

Politici del “Grande Affare”, quanti uomini servono per pagare in soldi e disperazione questi falliti?

Fatemi i giusti conti, in modo che io non abbia la scusante di dire che siamo al cospetto di ali Babà, il grande degli esempi. Siamo i palati giusti e trionfanti su chi merita.

E siamo i soli a detenere il massimo ringraziamento per chi si allevia negli allori a nostre spese e sulle conseguenze altrui, perché è chiaro che voi siete innocenti!

Distinti saluti.

 

Gian Piero Murgia

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