Le evidenti contraddizioni della politica

Le evidenti contraddizioni della politicaNegli ultimi tempi la politica ci ha fornito uno spettacolo particolare e originale. Davanti ai nostri occhi si sono mostrate nuove realtà politiche. Con la crisi economica molte questioni vengono affrontate di petto a livello politico, ma la soluzione sembra sempre la stessa: ridurre le spese all’osso. In ogni ambito, in ogni comparto, in ogni settore, in ogni ufficio, in ogni negozio si cerca disperatamente di risparmiare. Anche i ministeri stanno adottando una politica di austerità. In questo modo molti dipartimenti vengono accorpati, gli impiegati trasferiti in sedi lontane e disagiate. In ambito sanitario i disagi sono maggiori. Interi reparti vengono definitivamente chiusi, interi ospedali messi sottosopra, eliminati. Ci sono ospedali nelle varie regioni d’Italia che esistono solo sulla carta. Le stesse provincie dovrebbero essere accorpate per consentire un maggiore risparmio. Questo progetto delle province è stato quello più criticato e bersagliato dagli stessi amministratori locali. Alcune province toscane si sono ribellate a questo stato di cose. Le stesse aziende dei trasporti hanno operato tagli al personale e a interi dipartimenti. La parola d’ordine che risuona alle nostre orecchie come una campana a morto è una sola: accorpare. Gli accorpamenti sono sempre preferibili alla cancellazione. Molti impiegati sono stati costretti a cambiare casa, stile di vita, auto per poter raggiungere le nuove e lontane sedi di lavoro. La vita di famiglie per bene è stata stravolta, mutata. Giovani generazioni che si trovano a fare i conti con la vita in un altro quartiere, in un’altra città, in altra zona. Ci sono poi ancora quelli che vivono nel limbo, in attesa del trasferimento persino in altre città. Sono persone che vivono nell’ansia, nella paura di dover figurare in una lista nera che non accetta scuse, compromessi. Chi riceve una lettera con nuove indicazioni non può opporsi, deve seguire passivo la sorte. Ognuno si ritrova con nuovi colleghi, nuove situazioni, nuovi dirigenti. Il cambiamento incide sull’umore, sulla psiche, sul rendimento, sul futuro. Bisogna assuefarsi ai cambiamenti repentini, al taglio degli stipendi, alla fine delle illusioni. Eppure ci appaiono subito evidenti le contradizioni di questa politica attuale. Mentre normalmente la prassi è appunto l’accorpamento inteso in tutte le sue ampie accezioni, la stessa cosa non può dirsi per le liste elettorali. Sono state presentate innumerevoli liste di partito. Per presentarle le persone si sono svegliate all’alba, hanno fatto file lunghe. Milioni di simboli affollano la nostra testa già piena di mille pensieri. Invece era possibile, accorpando appunto, creare due blocchi: la destra e la sinistra, senza tanti preamboli. In America troviamo due schieramenti i democratici e i repubblicani, come in altre nazioni del mondo. In Italia invece i partiti si moltiplicano, proliferano destando solo confusione. Allora forse si scopre che le contraddizioni non sono solo dentro di noi.

 

Ester Eroli

 

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