Le origini e la tradizione dello zucchero filato

Lo zucchero filato ha origini incerte, probabilmente fu inventato nel settecento in Europa dove si otteneva in modo solo manuale. La macchina per realizzare lo zucchero filato venne inventata nell’ottocento nello stato amaricano del Tennesee e lo zucchero era chiamato lana di fata. La prima volta venne usata in una fiera a san Luis e ottenne molto successo nonostante il prezzo abbastanza elevato per l’epoca.

In Italia venne introdotto nel 1906 a Udine. Fu molto usato al cinema, al teatro, nei circhi, nelle fiere, nei mercatini, nel luna park, nelle feste di paese. In America e in Arabia saudita si usano bastoncini confezionati di zucchero filato specie per i bambini. In Germania si usano fiocchi colorati e si possono trovare nei centri commerciali avvolti nella plastica Lo zucchero filato può assumere varie forme anche di animali, di uccelli e può essere colorato. C’è lo zucchero filato alla fragola, al pistacchio, alla mandorla, alla nocciola, al rum, al fico ecc. Negli ultimi tempi possiamo trovarlo alla paprika, alla banana, al cocco, al mirtillo, alla menta.

In Italia si preferisce venderlo in strada avvolto in bastoncini di legno. Le rivendite devono rilasciare lo scontrino fiscale. Di solito è ricco di caramello, coloranti e aromi e non è molto ricco di saccarosio come si pensa. Ci sono anche locali e catene commerciali che lo producono. Le nuvole di cotone, come vengono chiamate in Gran Bretagna, sono molto diffuse  nel regno unito.

Può essere fatto in casa, basta avere un mattarello, una frusta  e bastoncini e caramello. Lo zucchero va sciolto in acqua tiepida e si può aggiungere del colorante. Va compattato con le mani.

Negli ultimi tempi sta perdendo popolarità anche nelle fiere a vantaggio di altri snack come mele zuccherate e merendine, invece lo zucchero filato fa parte della nostra tradizione.

 

Ester Eroli

 

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