Le vocazioni turistiche di Sarroch (CA)

Le vocazioni turistiche di Sarroch (CA)A soli 25 km da Cagliari sorge Sarroch un comune ad alta vocazione turistica, dove in estate le seconde case e gli alberghi vengono riaperti dopo il torpore invernale. Si trova in una ottima posizione strategica nella Sardegna meridionale sul mare del golfo del capoluogo, mentre l’interno è caratterizzato da fertili pianure e impervi rilievi ricchi di boschi e vegetazione. Le dimensioni dell’abitato si sono ingrandite in modo non caotico rispettando l’ordine urbanistico. Negli ultimi anni il comune è stato interessato da una rapida crescita del reddito e della popolazione. Gli abitanti sono aumentati del 130%. Lo sviluppo è stato determinato dagli insediamenti industriali e dalle attività economiche come il commercio, l’agricoltura, il turismo creando un equilibrato tessuto produttivo. I pilastri dell’economia sono  anche l’allevamento, prevalentemente di ovini e l’edilizia. Il porticciolo è quasi completamente al servizio degli insediamenti turistici. Le industrie petrolchimiche si fondono nell’insolito paesaggio millenario dei nuraghi. I loro impianti moderni garantiscono la difesa dell’ambiente. Lo sviluppo di questo comune è iniziato nel 1963 in seguito all’insediamento di un grande complesso petrolifero che ha dato importanti occasioni di lavoro. I moderni processi produttivi sono all’avanguardia. Alla raffineria, che è interessata a un mercato mondiale, e i cui impianti arrivano fin dentro il mare,  si sono aggiunte e affiancate industrie collegate e altre attività minori, oltre a impianti chimici . L’incremento degli addetti all’industria è stato notevole. L’industria ha inciso pure sui comportamenti sociali. Altre industrie di rilievo sono quelle legate all’agricoltura come caseifici e oleifici, industrie conserviere di frutta. Sarroch è infatti anche un comune agricolo, come mostrano la coltivazione in serra dei fiori e i prodotti dell’ortofrutta, gli stessi agrumi   a cui si dedica soprattutto l’occupazione femminile. In altre parole non si è verificato il fenomeno diffuso dell’abbandono delle terre. Le attività tradizionali sono state tutte razionalizzate. La pesca è un’altra vocazione del territorio che è stata sfruttata. La sua felice collocazione geografica ne fa un comune turistico. La costa che gode di spiagge sabbiose e mare pulito, moderne infrastrutture ricettive e di servizio richiama in estate molti bagnanti. Il territorio è ricco di attrazioni naturalistiche e di beni storici e archeologici come gli stessi nuraghi antichi e ha mantenuto la sua identità nel tempo. Nelle zone montuose limitrofe vivono in libertà animali e uccelli rari come il cervo sardo e l’aquila reale. Il clima mite , le  ville, la festa della patrona santa Vittoria, gli scavi archeologici, i pellegrinaggi, la festa dei giovani richiamano molti turisti. La festa dei giovani, fortemente voluta da una associazione culturale si svolge nel mese di settembre per ben quattro serate e coinvolge giovani provenienti da ogni parte in varie iniziative creative come la stessa caccia al tesoro. Negli ultimi tempi tuttavia questo paese ha visto l’aumento delle zone residenziali  e della cementificazione. L’eccessiva edificazione ha raggiunto le spiagge e la costa. L’enorme antropizzazione sta provocando un degrado notevole della flora e della fauna. Bisognerebbe impedire di costruire vicino al mare, nei pressi dei fiumi, dei laghi. Il paesaggio risulta in ogni luogo sempre più depauperato. La speculazione edilizia ha raggiunto livelli record anche in Sardegna un tempo paradiso della natura.

 

Ester Eroli

 

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