L’essenziale ritorno alle origini

L’essenziale ritorno alle originiIn passato era tutto più genuino, a cominciare dal cibo, la gente era più spontanea, più naturale. Con il tempo le donne si sono sofisticate, si sono trasformate tutte in attrici, i rapporti umani si sono raffreddati, la gente si è allontanata dalla fede per raggiungere il successo, il potere, i soldi, i monumenti si sono degradati con lo smog, la natura è stata deturpata. La rovina delle cose ha investito anche il nostro animo che progressivamente si è inaridito, è divenuto indifferente, inclemente. Senza pietà ognuno ha pensato bene solo al proprio tornaconto personale senza pensare alla collettività. Non sappiamo più distinguere il male dal bene, non sappiamo cosa è veramente fondamentale, sostanziale, vitale, necessario, utile, opportuno, importante, indispensabile, unico, essenziale. In viaggio ci portiamo dietro una marea di accessori superflui, facciamo una infinità di viaggi anche inutili, facciamo la guerra ogni giorno sognando la pace. La crisi economica ha dato una sterzata, una scossa a questo nostro stato comatoso. A tutto ciò ha contribuito l’elezione del nuovo pontefice che sembra aver dato vita a una svolta epocale. Siamo di fronte quasi a un ritorno alla chiesa delle origini fatta di semplicità e opere pie. Il nuovo pontefice con il suo nome vuole ricordare la povertà di San Francesco, che si è spogliato dei suoi averi per darlo ai poveri. La sua umiltà è apparsa subito evidente. I suoi abiti sobri ci hanno fatto comprendere a pieno che tira un’aria nuova, più fresca, più pura, meno inquinata. La canzone di Marco Mengoni, vincitrice del festival, porta il titolo di Essenziale. Nella canzone si dice che si vuole abbandonare le cattive abitudini e allontanare dagli eccessi. In tempo di crisi qualcosa sta mutando e forse anche i giovani adolescenti capiranno che gli abiti firmati e le bibite nei bar alla moda non sono poi l’essenziale della vita. Si può fare a meno di bevande alcoliche, abiti costosi, moto, trucchi, scarpe firmate, tute. Si può fare a meno di andare a scuola di ballo, in palestra, al cinema tutti i giorni, di comprare creme, mascare ecc. Anche il nostro abbigliamento potrebbe ridursi all’essenziale, come il nostro pasto. Questa inversione di tendenza probabilmente darà i suoi benefici frutti in termini umani, soprattutto umani.

 

Ester Eroli

 

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