Gli antichi uffici di collocamento sono stati ridefiniti con il termine più moderno di centri per l’impiego, è mutato il nome ma non la sostanza delle cose. Ogni città ha il suo centro e nella capitale se ne possono trovare molti di centri per l’impiego dislocati nei vari quartieri, anche periferici. Il loro compito sembra importante, poi si scopre con dolore che nessuno è mai riuscito a trovare lavoro ricorrendo alla loro assistenza. In passato l’ufficio di collocamento a Roma era un’unica sede dove i disoccupati si recavano a timbrare il famoso libretto del lavoro a mesi alterni. Il libretto poteva essere richiesto appena compiuto diciotto anni o anche prima a seconda dei casi. Con il tempo si preferì snellire la procedura ricorrendo a una sola timbratura l’anno, il mese era a scelta del disoccupato. Ognuno poteva scegliere un mese per recarsi a timbrare durante l’anno e aveva tempo tutto il mese. La timbratura in questione aveva valore annuale. Con questo sistema tuttavia si favorì un barbaro sistema di eliminazione di alcune persone dalle liste ufficiali della graduatoria con bugie create ad hoc. Si accusava, in realtà ingiustamente, il soggetto di non aver timbrato l’anno precedente e così era per forza di cose costretto a riscriversi e cosa peggiore, finire in coda alla lista con grave danno. Il soggetto, in buona fede, pensava di essersi veramente dimenticato l’anno precedente. Infatti alcune aziende attingevano alle liste per chiamare, erano lavori che si facevano a chiamata, senza concorso e preselezione. Tagliando fuori con degli stratagemmi delle persone se ne favorivano altre con delle graduatorie nuove. Ora per fortuna i lavori a chiamata non ci sono più e quindi diventa inutile il subdolo inganno perpetuato ai danni dell’ignaro disoccupato. Naturalmente chi si è accorto di questo stratagemma ha cercato di avvisare le autorità competenti che sono tempestivamente intervenute a ripristinare la situazione iniziale. Certe cose ovviamente accadono solo nel nostro Paese, altrove la serietà è un valore notevole.
Ester Eroli
Antonelli – L’importanza dei centri per l’impiego delle Province
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