L’evoluzione della discoteca nel tempo

La prima discoteca basata su spettacoli e serate danzanti è nata a Parigi nel 1954, come evoluzione della vecchia balera, che proponeva vari tipi di generi musicali. All’epoca si andava per svago e per conoscere gente ora si va nei locali per estraniarsi dalla realtà. In passato c’erano tre tipi di locali: discoteche grandissime per adolescenti, piccole per giovani amanti di alcuni generi musicali come il jazz, medie per adulti che amavano il genere latino americano, tipiche di un turismo balneare.

Nel campo delle discoteche ci sono state delle evoluzioni. Sono aumentate quelle all’aperto, sulla spiaggia e a bordo piscina, dotate di parcheggi, zona drink, buttafuori, piste luminose. Si sono spostate dal centro delle città nelle periferie. Sono aumentati i club, i piano bar anche nei centri termali lontani dal turismo di massa, i multisala con cubiste e musica techno, i disco bar che propongono colonne sonore, sottogeneri alieni dal panorama ufficiale, musica afro, revival, canzoni a tema, ascolto con cuffie anche di venerdì e domenica pomeriggio, i ristodiscoteche, con ristorante annesso e parco dei divertimenti, i magazzini dove si mixano i brani e dove gli arredi sono essenziali e predomina il buio e che si basano sul passaparola. Ci sono poi molti night club che usano fare l’alba e che usano raggi laser neon , arredi in stile egizio, gotico, romano ecc  o musica elettronica, rap, pop ad alto volume. Molti locali più intimi propongono musica dal vivo rock o lenta, leggera con invito di cantanti famosi e scenografie particolari.

Un’altra novità è la presenza di un pubblico eterogeneo che non tiene conto della distinzione in classi. Si stanno diffondendo i rave party incontri clandestini basati sul passaparola su internet che richiamano molti giovani stranieri. Avvengono in luoghi dimessi o in radure all’aperto. Gli strumenti musicali vengono noleggiati.

Negli ultimi tempi va di moda sempre di più passare da una discoteca all’altra nella stessa serata o notte, anche se distanti, per raggiungere i gruppi di contatto e gli amici sparsi in giro. In questo modo aumentano gli incidenti stradali. Bisognerebbe regolamentare questa usanza.

 

Ester Eroli

 

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