L’Italia vuole un’Europa unita?

L’Italia vuole un’Europa unita
L’Italia vuole un’Europa unita

Siamo un paese perfettamente inserito in Europa. La politica italiana si è praticamente uniformata alle decisioni fondamentali che vengono prese in ambito europeo. Le nostre decisioni in ambito statale sono allineate a quelle europee. In occasione delle elezioni europee mandiamo i nostri rappresentanti nel parlamento europeo. Questo si è rivelato per l’Italia deleterio, perché la politica europea è divenuta una fonte sicura di posti in pianta stabile e di poltrone. Chi non riesce nelle elezioni nazionali può azzardare a concorrere in quelle europee. Abbiamo seguito le direttive europee per quanto riguarda l’energia verde, l’uso della rinnovabili, le emissioni di CO2, la raccolta differenziata. La stessa apertura delle scuole in Itala è stata anticipata al mese di Settembre, invece che Ottobre, come avveniva in passato, per uniformarsi alle scelte europee.

Tuttavia possiamo dire che il nostro paese si è uniformato solo per alcune questioni ma non per tutto. Sembra che l’Italia faccia scelte di comodo. Ad esempio se ci rechiamo all’estero, nei paesi dell’unione europea, il giorno di ferragosto troviamo tutti i negozi aperti, gli uffici disponibili, i mezzi pubblici rapidi. In Italia in qualsiasi posto si va il giorno di ferragosto, di Natale è quasi proibito ammalarsi, fare un documento, fare una denuncia, richiedere una licenza, recarsi a un pronto soccorso, o morire. Le strade sono deserte nelle città, i mezzi lenti, i negozi chiusi. Nei luoghi di villeggiatura non è possibile spesso trovare una farmacia aperta o un dentista perché anche loro hanno chiuso battenti e sono andati in ferie altrove. Una desolazione ci accoglie nelle città metropolitane. Persino le forze dell’ordine in certi giorni dell’anno sono in numero ridotto come se in quei giorni non accadesse nulla.

La situazione peggiore si riscontra negli ospedali. In occasione di capodanno gli ospedali si spopolano, i medici, specie i capi reparto, vanno in ferie. A guardia di un intero reparto viene lasciato un solo medico, magari giovane, appena entrato e inesperto. Un solo medico deve sopperire alle esigenze di un intero reparto, spesso si mostra pure incompetente e non all’altezza della situazione. All’estero invece anche se ci fratturiamo una gamba il giorno di Pasqua troviamo subito un equipe pronta ad assisterci e operarci nell’immediato. Anche se abbiamo problemi ai denti veniamo curati senza tante spese. In Italia le spese dentistiche sono eccessive e in occasione delle feste i dentisti diventano uccelli di bosco. Seguire l’Europa significa seguire anche questi chiari esempi di civiltà. I cittadini non devono sentirsi mai abbandonati come troppo spesso avviene dentro i nostri confini nazionali.

 

 

Ester Eroli

 

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