Lo sciopero, uno stile tutto italiano

Lo sciopero, uno stile tutto italianoIn Italia siamo famosi all’estero per gli spaghetti, la pizza, il mandolino. Naturalmente sono solo luoghi comuni, magari diffusi in America, oltreoceano. Spesso con frasi fatte si cerca di incarnare, di interpretare lo stile italiano. Lo stile italiano si impone prepotente nella moda, nell’arte, nell’industria. Negli ultimi tempi però altre caratteristiche si aggiungono che rendono il nostro stile unico, inconfondibile, inimitabile. E’ tipico della nostra nazione quello di concentrare degli eventi importanti tutti nello stesso periodo, o addirittura nello stesso giorno. Non sappiamo per così dire scaglionare, separare, in altre parole organizzare al meglio. Così capita che in una grande città come è appunto la capitale in uno stesso giorno, magari il venerdì, quando molti partono per svariati motivi e gli studenti fuori sede tronano a casa con il treno, si concentrino più manifestazioni ed eventi. Ci troviamo di fronte a quattro cortei in centro, lo sciopero degli autobus, lo sciopero dei taxi, l’inaugurazione di una accademia, la visita di un capo di stato estero, la corsa podistica, ecc. e in alcuni casi, d’inverno, si aggiunge pure la pioggia a complicare ulteriormente il quadro già di gran lunga compromesso. Il traffico impazzisce, diventa caotico, la gente procede a piedi in fila indiana, i clacson suonano come ossessi, le persone riescono a tornare a casa solo in tarda serata, senza possibilità di scampo. In alcuni casi bisognerebbe ragionare e dividere le giornate. Un giorno dedicato allo sciopero della nettezza urbana, un giorno a quello dei medici, dei taxi e un altro giorno interamente dedicato alla maratona, un altro alla inaugurazione di un museo e così via. Certamente non si può mettere una città in ginocchio, paralizzare il flusso delle auto, aumentare l’inquinamento acustico. L’organizzazione dovrebbe essere in primo piano per evitare caos e scompiglio. Gli italiani invece sguazzano nel disordine e nell’incuria, come irresponsabili. I turisti vengono colti di sorpresa e capiscono che non basta la pizza a riscattare un popolo di indolenti.

 

Ester Eroli

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.