L’uovo simbolo della Pasqua

L’usanza di donare uova in occasione dell’avvento della primavera è antica. All’inizio della primavera, che coincideva con l’inizio dell’anno, i greci, i cinesi, i persiani si scambiavano come dono delle uova di gallina, anche decorate. I colori rappresentavano la primavera che veniva festeggiata come stagione di rinascita della natura. Esisteva la festa della primavera anche fra i pagani che usavano l’uovo come simbolo di fertilità associata alla rinascita della natura. I Romani regalavano uova per buon auspicio e per fare gli auguri, spesso dipinti con vari colori. Nel medioevo si usava regalare uova, anche ai bambini. Con l’avvento del cristianesimo l’uovo divenne il simbolo della vita, della resurrezione. Come dal guscio esce la vita, dalla tomba esce il Cristo risorto. In alcune zone del mondo si usa dipingere le uova di rosso, simbolo del sangue di Gesù. Molte persone mettono le uova sotto le fondamenta della loro casa costruita perché portano bene. Nella nostra epoca troviamo uova di carta pesta, di terracotta, di cioccolato, di pezza. Le uova di cioccolato si sono prodotte in gran quantità soprattutto a partire dal ventesimo secolo. Esistono uovo al cioccolato bianco, fondente, al latte, speziato, al peperoncino, al cioccolato aromatizzato alla frutta, ecc. Troviamo sul mercato uova industriali prodotte in serie e uova artigianali. Quest’ultime sono pregiate e al loro interno possono racchiudere preziose sorprese come oggetti d’oro, argento, gioielli. Le uova artigianali vengono realizzati da aziende famose e vengono comprate da persone benestanti. Un oggetto pasquale si trasforma ancora una volta in un elemento di discriminazione sociale. Le classi elevate possono permettersi uova costose. L’usanza delle uova preziose fu introdotta in Inghilterra e in Russia al tempo dello zar Alessandro. Quest’ultimo commissionò per la consorte un lussuoso uovo di platino che al suo interno aveva un pulcino d’oro. Da allora ogni anno nelle corti europee si scambiavano uova d’oro o argento impreziosite con rubini, topazi, zaffiri. Queste uova all’interno possedevano sorprese altrettanto preziose. I sovrani dei vari stati se le scambiavano in occasione delle festività pasquali. Mentre il popolo moriva di fame, trascinava a stento la vita, vestito di miseri stracci a corte si assisteva all’orgia del lusso. Si spendevano soldi per uova superflue, inutili che finivano sulle consolle come soprammobili. E’ possibile ammirare queste uova in molti musei della Germania, della Russia. Cristo invece non ha fatto distinzione fra ricchi e poveri, perché la salvezza può essere veramente di tutti e non solo della casta. Per fortuna la morte è uguale per tutti e costringe le persone a lasciare le ricchezze, che non fanno certo la felicità, anzi spesso l’infelicità. Nelle corti l’invidia, l’odio non si dissolvevano davanti a un uovo d’oro con smeraldi.

 

Ester Eroli

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