Maddalena di Canossa

Maddalena era nata in una famiglia nobile di alto lignaggio, suo padre era marchese, sua madre una contessa. Era la terzogenita di sei figli. Dopo la morte prematura del padre in seguito a una escursione sua madre si risposò subito in seconde nozze con un ricco e superbo marchese e mise dei precettori ai figli. All’unico figlio maschio erede Bonifacio fu affidato un ottimo precettore, alle femmine invece una istitutrice francese molto malvagia e crudele che ebbe su Maddalena un effetto negativo. Dopo una dura malattia Maddalena entrò a soli 17 anni nel monastero di santa Teresa a Verona sua città natale e poi in quello di Conegliano. Assunta una guida spirituale iniziò un lungo itinerario di fede. Si occupò degli ospedali e delle giovani orfane che accolse nel suo palazzo di famiglia. Nella cura dei poveri coinvolse molte donne nobili della città. Compì molti viaggi spirituali e scrisse molte lettere anche ai politici del tempo e religiosi. Scrisse anche delle memorie autobiografiche in terza persona.

Presto si fece religiosa, dopo aver scartato l’ordine carmelitano ne seguì un altro,  e iniziò una vita comune. Fu fondatrice delle figlie della carità , una associazione che si occupava della educazione delle suore povere e della gente povera. Lei stessa scrisse la regola che fu approvata dal papa Leone XII nel 1819. Aprì molte succursali in varie città come Bergamo, Trento, Brescia ecc. e conobbe altri religiosi come i Cavanis due fratelli sacerdoti molti attivi in fatto di carità.

Superata abilmente la resistenza della famiglia si occupò dei quartieri periferici delle città. Fondò una scuola per future maestre, per esercizi spirituali, per future perpetue. Faceva anche dei corsi per nobili dame vocate alla carità. Dopo aver visto la nascita di una sua associazione maschile e l’espansione del suo credo anche in estremo oriente morì a Verona a soli 61 anni il venerdì della settimana santa il 10 aprile del 1835.

Fu proclamata beata nel 1941, fu fatta santa nel 1988 dal papa Giovanni Paolo II.

 

Ester Eroli

 

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