Malattie

Ogni tanto ci  si ammala nei luoghi di lavoro e si è costretti a stare in malattia per svariati motivi come cadute, influenza, dolori muscolari, operazioni ecc. Il periodo di malattia deve sempre essere comunicato al datore di lavoro, all’amministrazione. Molti colleghi cosi vengono a sapere della nostra malattia e la stessa amministrazione. Si vengono a sapere anche dei particolari sulla nostra malattia che finiscono per attirare  molti pettegolezzi. I particolari vengono fatti circolare. Allora molti colleghi telefonano per sapere di più. Il nostro telefono esplode ma solo per alimentare le chiacchiere non per reale interesse verso di noi, Mentre noi combattiamo soli la nostra malattia più o meno grave i colleghi sparlano. Nessuno spende una parola di conforto anzi sono di più le frasi dette malignamente. Noi ascoltiamo pazienti le insinuazioni spontanee, le critiche. Certe volte ci accorgiamo dopo delle chiacchiere nate per la nostra malattia. Ci torna comodo far finta di nulla. Molti ci accusano di mentire sulla malattia, di nascondere  e occultare. Abbiamo bisogno di riposo e ignoriamo gli affondi. Ci sentiamo a disagio davanti alle insinuazioni maldestre di colleghe donne che sono più insipide. Molte donne ci compiangono con aria ironica. Con il tempo le cattiverie eccessive ci deprimono come le notizie infondate che vengono diffuse. Non replichiamo pur sentendoci a disagio. Molti ci scrivono email fingendo interesse ma si vede chiaramente che è una finta. Non ci buttiamo fra le braccia del pettegolezzo. Rientriamo al lavoro ignorando la parte cattiva, non rispondendo alle domande. Molti colleghi si inventano anche cose mai accadute, ricamano sulla nostra malattia. Ci irritiamo per le bugie dette alle nostre spalle. Molti con il tempo hanno preferito non prendere più malattia ma ferie per evitare le chiacchiere. Molte operate di tumore al seno sono state ghettizzate, nella disperazione sono state prese di mira, bersaglio di avidi pettegolezzi.

Il caso più sbalorditivo è stato quello di una dipendente malata che si è sentita dire da una collega che chi  si ammala spesso non ha diritto ad avanzamenti di carriera e livelli.  E’ chiaro che non si comprende che la malattia non si compra al mercato e se uno viene colpito non è colpa sua. Non serve infierire con pettegolezzi e ghettizzare i malati di turno. In alcuni uffici e luoghi di lavoro sono stati presi di mira anche quelli affetti da coronavirus.

 

Ester Eroli

 

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