Maria Grubbe, romanzo di Jacobsen Jens Peter

Jacobsen Jens Peter era nato in Danimarca. A Copenaghen portò a termine brillantemente gli studi di filosofia e botanica legandosi alla scuola positivista allora imperante. Fu un abile traduttore di Darwin. Oltre ad essere botanico fu poeta, romanziere, scrittore di raccolte di novelle e racconti. Ad ispirare i suoi scritti furono gli scrittori naturalisti, Zola, Flaubert, i viaggi compiuti in Italia e Svizzera. Negli ultimi scritti si dedicò a tematiche spirituali ricche di cromatismo impressionista.

Il suo romanzo meglio riuscito è quello che porta il titolo Maria Grubbe. Per realizzarlo fece molte ricerche in biblioteca e il suo iter fu abbastanza lungo. Infatti nel romanzo abbondano le descrizioni naturalistiche e i riferimenti storici dell’epoca in cui è ambientato. Probabilmente l’autore si è ispirato a una storia vera. Si descrivono sia gli stili di vita, sia gli ambienti popolari che aristocratici.

La protagonista è una nobildonna danese vissuta nel seicento, che animata da un’anima romantica, e dal desiderio d’amore sfida ogni convenzione sociale. Il suo è solo un desiderio semplice: amare ed essere amata. A diciassette anni considera l’amore come un diamante luminoso che può racchiudere varie sfaccettature e insidie. Vuole amare e al contempo essere libera. La sua inquietudine la porta a innamorarsi non ricambiata di un libertino corrotto che muore a causa dei suoi vizi e poi ad avere tre mariti e a fare divorzi pagandone le conseguenze. Il suo stato d’animo nostalgico e sognante, la sua anima voluttuosa la portano in ultimo ad amare un individuo rozzo che la picchia e che finisce pure in carcere per vari misfatti. Per amore conosce le brutture e la miseria. Le sue scelte sono tutte controcorrente ma non approdano alla agognata felicità. Per tutta la vita insegue amori che non la soddisfano, che la deludono, che la umiliano. Gli uomini non la apprezzano, non la rispettano, si fanno gioco dei suoi sentimenti. La sua stessa eredità viene compromessa. Appare molto acuta l’analisi introspettiva dell’anima di Maria.

Maria è come tutte le donne sempre alla ricerca disperata del grande amore, e ogni volta crede di averlo trovato. Ogni uomo amato, incontrato sempre incarnare l’immagine del grande amore che poi si rivela falso, fasullo. Ogni volta prende degli abbagli ma è sempre pronta  a ricominciare daccapo come nulla fosse.

 

Ester Eroli

 

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