Martire Felicità

All’inizio del V secolo durante l’impero di Antonino Pio venne martirizzata il 23 novembre una ricca vedova romana. Con lei furono martirizzati i suoi sette figli che vengono ricordati come santi dalla chiesa il dieci luglio.

Felicita fu arrestata e interrogata a lungo dal prefetto del luogo affinchè rifiutasse di seguire la pratica cristiana in favore dei culti pagani. Felicita però non rinnegò la fede. Fu sottoposta ad atroci supplizi di ogni tipo. Molte leggende si rincorrono riguardo ai suoi miracoli avvenuti subito dopo la morte. Il suo sepolcro iniziale fu quello sulla via  Salaria. Il suo corpo smembrato rimase intatto come quello di molti santi. I corpi dei figli vennero trafugati e poi ritrovati e furono portati nel duomo di Benevento dove è notevole il culto della santa. In Campania molte chiese sono a lei dedicate, come statue e ritratti. A Nusco c’è una preziosa tela del cinquecento che ricorda il martirio di Felicita. le reliquie si trovano sparse un po’ ovunque in Italia.

il culto fu diffuso dai benedettini nell’antico medioevo e dal convento francescano di Abruzzo. Il culto lo troviamo anche all’estero in Austria, Germania, nelle Fiandre. Nella città di Palermo si trovano delle importanti reliquie.

Santa felicita è protettrice delle donne e dei parti. sovente viene raffigurata in trono, altre volte circondata dai suoi numerosi figli, altre volte con i figli martirizzati con le teste mozzate. Si dice che il borgo di Settefrati in provincia di Frosinone deve il suo toponimo in riferimento ai sette figli di Felicita tutti santi.

 

Ester Eroli

 

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