Metodi moderni adottati dalla politica

Negli ultimi tempi assistiamo a un raffreddamento della partecipazione popolare alla politica. La gente si disinteressa di partiti, giochi di potere, passaggio di poltrone, dimentica nomi di leader, di assessori, di sindaci. Nessuno partecipa più attivamente alla politica, con impegno, con passione. Nessuno si impegna più in prima persona spendendoci la faccia, distribuendo volantini, partecipando a riunioni . Molti che in passato hanno partecipato, si distaccano, i giovani ne stanno lontani già delusi dall’avvelenato clima politico. La battaglia si fa rovente solo in prossimità delle elezioni dove si tenta, in modo maldestro, di conquistare l’elettorato. Nel dopoguerra l’interesse della gente per la politica era maggiore, i leader erano fari luminosi che rischiaravano i momenti bui della ricostruzione. C’era brio, speranza, audacia, forza, coraggio da parte dell’uomo della strada. In molti credevano ai principi del proprio partito. In fondo il disinteresse è generato da una questione di metodo. Ormai il popolo italiano non è più analfabeta, è un popolo evoluto che non vuole essere raggirato. I metodi moderni adottati dalla politica sembrano studiati a tavolino e suonano falsi. Il nuovo metodo consiste quasi sempre nel mutare nome al partito, nel cambiare il simbolo, il capo leader alla guida, sede, sigla ossia nel mutare gli orpelli, le sovrastrutture. Nella realtà delle cose le persone del partito sono sempre le stesse, le ideologie rimangono inalterate. Un partito serio dovrebbe svecchiare, innovare, mutare orientamento, aggiornarsi e soprattutto fare largo a facce nuove, pulite, colte, oneste. Invece girano sempre gli stessi volti magari sotto bandiere e simboli diversi, creati apposta per confondere le masse. Nascono sempre nuovi partiti, nuovi simboli che si vanno solo a soprapporre agli altri. Sono stati adottati vari simboli anche in modo fantasioso. E’ in pratica come dare a un bambino lo stesso cibo tutti i giorni avvolto solo in carta colorata lucida diversa per attirarlo, ma il sapore insipido del cibo ogni giorno uguale resta nel palato, nel ricordo indelebile. Purtroppo la gente comune non vuole essere più trattata come un bimbo dell’asilo. La politica deve mettersi in testa che gli italiani non sono idioti e che potrebbe essere scoccata l’ora X, l’ora in cui questo vecchio sistema di fare politica va in pensione definitivamente.

 

Ester Eroli

 

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