Il museo del vecchio frantoio di Chiusanico (Imperia)

Nella provincia di Imperia, praticamente nel paese di Chiusanico, Tiziana e Riccardo Gautelli hanno fondato un singolare museo creato all’interno di un vecchio frantoio del 600. I fondatori fanno capo ad una associazione culturale che difende le tradizioni italiane.

Il museo in questione è quello delle latte d’olio e fa la storia esatta di un’epoca . In passato l’olio era conservato soprattutto in latte di alluminio o zinco o in damigiane. Ai nostri giorni si preferiscono di gran lunga le bottiglie di vetro. Nel museo ci sono oltre seimila pezzi, alcuni veri marchi originali. I primi esemplari risalgono all’800. Nel museo troviamo imballaggi, latte, collezioni di tappi di latta, sala della macina e vasche perfettamente conservate, scatole, colli, damigiane, oggetti decorati, manifesti pubblicitari, stampe, modelli originali, scatole persino di biscotti, sardine e tonno.  Il più antico esemplare risale al 1865 ed è dell’olio Sasso, celebre marca conosciuta nel mondo. Le locandine pubblicitarie, che venivano affisse nei negozi per diffondere la conoscenza del prodotto, erano vere opere d’arte dipinte e disegnate da esperti famosi.

In passato le ditte ligure inscatolavano il loro prodotto ad Imperia. L’olio era esportato specialmente in America, in Argentina ecc . I clienti infatti erano connazionali che vivevano all’estero e che compravano prodotti italiani per ricordo del loro paese. Per questo le latte sul davanti riportavano immagini e paesaggi italiani familiari. La marca ovviamente era una garanzia del prodotto di qualità. Nel museo troviamo latte con la gondola di Venezia, la grotta di Capri, il Colosseo, la torre di Pisa ecc. Molte immagini erano realizzate da disegnatori importanti. In alcune latte troviamo immagini di pittori italiani come Leonardo, attrici del cinema muto, locandine di film famosi, donne  e ballerine del 900, poeti come D’Annunzio, musicisti come Verdi. Ci sono anche latte con Polo, Mazzini, Garibaldi, colombo,  con sacerdoti e papi, quest’ultime destinate ai monasteri e alle chiese. Molte latte ricordano le nostre tradizioni e la nostra geografia.  Ci sono latte con i simboli delle città, con i santi come san Gennaro, santa Rosalia per i siciliani in America, con i nomi dell’opera come Otello, Rigoletto. Non mancato le immagini del padrino, di Caruso. Per fare queste figure il procedimento era complesso, e si partiva da un disegno base.

Interessanti le latte di epoca fascista. Esse erano una occasione di propaganda politica, molte inneggiavano alle imprese coloniali, alle guerre d’ Africa. Le latte era veri manifesti del regime con tanto di fascio littorio.

Nel museo ci sono piccole curiosità, come le confezioni mignon per i soldati impegnati nella guerra d’Africa che usavano l’olio anche come unguento e pomata per le ferite.

 

Ester Eroli

 

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