E’ una cosa naturale per i giovani procedere per la propria strada ignorando gli insegnamenti dei genitori, dei nonni, dei superiori. A un certo punto i giovani pretendono di fare proprie esperienze, di essere lasciati liberi, anche di sbagliare, di prendere decisioni da soli. Essi desiderano solo dedicarsi ai propri passatempi preferiti, ai propri svaghi. In ogni campo intanto si professano superiori senza mostrare pazienza, rispetto per gli anziani. Guardano gli anziani con compassione e distacco. La visione della vita dei genitori viene condannata senza ascolto. Molti genitori si lamentano, restano impietriti per questo comportamento dissacrante, si accusano di non capire i figli Molti genitori sono ingiusti con se stessi, hanno un senso di cola che non dovrebbero avere . I giovani si considerano superiori, credono di riuscire in tutto. Loro sono sempre fortunati e se capita loro qualcosa di sgradevole fingono che va tutto bene, nascondono il proprio male per non essere rimproverati. Spesso sfogano il proprio malumore sugli anziani. I giovani vivono nell’infatuazione, nel sogno di un futuro diverso e per questo cercano di essere precoci in ogni campo, di andare fuori dagli schemi . Poi si scopre che sono precoci solo nel bere, e nel sesso. Intanto il momento della crescita viene rimandato, mentre manca il rispetto istintivo degli altri. La maturità è considerata una malattia, un colpo basso del destino, un tradimento della vita. I giovani che si aspettano molto dalla vita finiscono solo per dare dolore ai genitori. Intanto i padri non sono giudicati più degli oracoli. La luce del vero viene ignorata volutamente, come volutamente si va fuori strada. Solo dopo molto tempo i giovani cresciuti cominciano a capire. Si rendono conto che quello che dicevano gli adulti era terribilmente vero. Non essersi messi la canottiera nei mesi invernali equivale ad avere ora dolori reumatici. Allora pentiti cominciano a sospettare di aver commesso degli errori. Per i genitori disillusi l’unica consolazione resta questo ravvedimento tardivo. L’importante è comunque recuperare i rapporti, favorire il ritorno all’ovile. Così figli che prima erano lontani in giro con gli amici poi finiscono per accompagnarci a fare le terapie.
Ester Eroli