Negozi

E’ sotto gli occhi di tutti che i paesi, specie quelli piccoli, quelli montani, si stanno via via spopolando. In inverno restano spesso dieci, quindici anime, per lo più gente anziana che non se la sente minimante di abbandonare di colpo il paese natio. Per il resto è tutto un esodo di giovani che lasciano frettolosamente la terra natia senza voltarsi indietro, terra avara, priva di attrattive, di lavoro, soprattutto di lavoro. La situazione ormai è sfuggita al controllo e nessun politico si pente della situazione che ha contribuito a creare. Del resto sarebbe un pentimento tardivo e inutile che non risolverebbe niente. In Italia non c’è posto per tardive crisi di coscienza.  Senza esitazione si fugge nelle grandi città, all’estero per intasare i grandi centri, le grandi nazioni. Si lascia tutto con slancio come se ci fosse veramente dietro l’angolo un posto pronto. Rimangono gli anziani, orgogliosi delle proprie radici, compunti, austeri, a difendere la propria terra, placidi e sereni . Per giovani tutto appare semplice, risolvibile.

Ora è scomparsa anche l’abitudine di ritornare in estate al paese di origine per le vacanze. Un atteggiamento che fa male al cuore, un trionfo di indifferenza e distacco. I giovani non si vergognano di abbandonare la propria terra. La loro mancanza di entusiasmo fa cadere le braccia.

Tuttavia in certi paesi di origine ad alta vocazione turistica spesso i nativi tornano per le vacanze. Se non altro per rivedere partenti e amici, per mescolarsi alle voci del popolo.

I nativi, trapiantati all’estero o in altre città,  che tornano al paese di origine in estate trovano nei piccoli paesi sperduti spesso una situazione drammatica dal punto di vista commerciale. Restano sbalorditi nel vedere su tutto il territorio, nel paese e nelle frazioni, l’assenza totale di negozi anche alimentari con generi di prima necessità. Negozi, bar, farmacie che in passato esistevano ora hanno chiuso i battenti. Gli abitanti si devono arrangiare. Così capita che i nativi che ritornano al paese appena arrivano sono subissati da richieste di commissioni dato che nel paese non c’è nulla. Un anziano del posto non sa mai bene come procurarsi le cose necessarie.

Nelle frazioni, nei borghi piccoli non ci sono negozi, empori, trattorie. Nessuno lavora nelle botteghe con conseguente perdita di posti di lavoro. Nella città invece gli extracomunitari hanno aperto una frutteria, un alimentari uno dietro l’altro. In  una via ci sono ben quattro frutterie come se la gente passasse tutto il tempo a mangiare frutta.

Si potrebbe semplicemente aprire qualche negozio nuovo anche nei piccoli centri in cui c’è veramente bisogno. Non si possono lasciare le persone sole, specie anziane.

 

Ester Eroli

 

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