Nodo d’amore

Nodo d’amoreChi di voi ragazze sotto sotto non sogna un principe azzurro che le offra il matrimonio dei suoi sogni e un castello? Beh il matrimonio è bene che sappiate che nella preistoria era una prerogativa esclusivamente femminile. A chi crede ci sia una valenza romantica, lo deve solamente agli ultimi cent’anni ad essere sinceri. Si perché il matrimonio era concepito anche nella preistoria ma era molto diverso da come lo crediamo oggi. Il famoso anello di fidanzamento, infatti, tanto sospirato da molte, non è altro che il preludio, la promessa del matrimonio. A chi definisce questo sacramento cristiano una schiavitù dobbiamo solo dire che è più vicino alla verità di quanto non lo siamo noi, ragazze romantiche cresciute a pane e principesse Disney. Nella preistoria un uomo prendeva (nel senso letterale) una donna in matrimonio scegliendola tra le altre per varie ragioni. Principalmente si trattava di un fattore determinate del tipo la più bella, la più alta, la più brava a fare questo o quello. La prendeva di peso e la portava nella sua capanna legandole al polso una corda o un laccio di modo che non si allontanasse troppo dalla casa. Da qui le varie tradizioni e modi di dire “la donna regina della casa”, “il posto di una donna è in casa” ma soprattutto “una donna legata alla casa”. Era così davvero, era legata sul serio, non per gioco di parole! Così tutte le mansioni che doveva adempiere venivano fatte con un braccio legato solitamente al palo principale che reggeva il muro della casa o, più avanti, teneva in piedi la tenda. Con lo scorrere dl tempo, l’ampliamento delle case in palafitta, la presenza di nomadi, la necessità di cercare cibo fuori (bacche, germogli) il laccio si è fatto sempre più lungo. Ma c’era. E le donne dovevano ricordarsi da dove venivano anche quando uscivano di casa e si vedevano con le altre. Non c’era pericolo che si dimenticassero qual era la loro casa. Tempo dopo il laccio risultava scomodo specialmente per il fatto che iniziava la condivisone e il commercio tra le varie persone e il villaggio, seppur non ancora una città, era notevolmente aumentato di dimensioni. Si introducono allora gli anelli, solo per le donne. L’anello sta ad indicare che la donna è legata all’uomo che gliel’ha donato e alla sua casa. Seppur non ancora così di cultura come sarà nel medioevo, gli anelli erano differenti e ogni famiglia aveva i propri. Nel medioevo infatti, gli anelli venivano portati anche dai maschi come simbolo di potere della famiglia sul territorio e dell’uomo sulla donna. Divengono allora un simbolo cristiano e sono introdotti nel rito del matrimonio, ma il significato sotteso è sempre lo stesso. Quando poi verrà inciso il nome all’interno era inizialmente ancora solo la donna che lo portava. Nella fede dell’uomo subito non c’era il nome della consorte perché per lui il matrimonio non era così vincolante come per lei. Poteva avere concubine o andare con le prostitute, se poteva permetterselo. In seguito fu inserito anche per lui, insieme al giuramento di fedeltà coniugale. Con il passare del tempo e la mutata condizione della donna l’anello di fidanzamento e poi la fede matrimoniale diventano simboli d’amore e non di possesso. Non a caso le femministe non volevano fidanzarsi tanto meno sposarsi per avere un anello al dito simbolo di legami forti e una vita che sta stretta alla donna moderna. E’ sempre bene ricordarci da dove veniamo.

 

Castellani Giulia

 

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