Occasioni

Il periodo che stiamo attraversando è uno dei peggiori per la questione della diffusione del virus. Ci siamo chiusi in casa ,  unico rifugio. L’unica finestra sul mondo la televisione che abbiamo guardato diffusamente. Sono finiti gli incontri al bar, le riunioni con i colleghi, le feste di compleanno, i giochi nei parchi, lo shopping nelle vie affollate del centro. Sono terminati gli scambi con gli altri. Siamo stati coinvolti in un vortice che ci ha risucchiato e che non avremo mai immaginato. Il bilancio all’inizio soprattutto ci è sembrato pesante. Tuttavia ci siamo mostrati degni, all’altezza della sfida. Abbiamo camminato a testa alta con fierezza e dignità. Non abbiamo abbassato gli occhi e abbiamo visto una luce scintillare in fondo al tunnel.

Ci siamo resi conto che tutto sommato il virus è stata una occasione sia pure tristissima per riscoprire certe cose dimenticate.

Abbiamo riscoperto il piacere culinario, il piacere di cucinare antiche ed elaborate ricette che non facevamo più per ragioni di tempo, il gusto di leggere l’albero genealogico della nostra famiglia che non conoscevamo, la gioia di telefonare ai nostri amici e parenti, il valore del silenzio e delle parole, la voglia di guardare il firmamento, l’importanza di elevarsi tramite l’arte, la passione per il ricamo, la pittura che avevamo accantonato, il piacere di portare a spasso il nostro cane  che prima ci annoiava, la voglia di riscoprire angoli nascosti del nostro quartiere e negozi di cui ignoravamo persino l’esistenza morsi dalla fretta. Abbiamo scoperto aspetti interessanti del nostro quartiere che non avevamo mai notato come il mosaico e i simboli presenti nella chiesa principale. Abbiamo scoperto il gusto magari di giocare alla caccia al tesoro con i nostri figli, o di preparare gli esami. Certe cose ci hanno appassionato sempre di più in un crescendo di sorprese. Abbiamo compreso di più le ragioni di nostra suocera, abbiamo capito le pretese di nostra moglie. Abbiamo letto in famiglia la bibbia e l’abbiamo interpretata, ci siamo fatti illuminare dalla sua parola. Abbiamo abbandonato le questioni di potere, il concetto di carriera. Abbiamo guardato con perplessità la vita frenetica che conducevamo sempre a corto di tempo e denaro. Per onestà abbiamo dovuto riconoscere che un black out era necessario nonostante tutto.

Non si poteva certo continuare con quella vita fatta di invidie, lotte di potere, sguardi biechi, traffico impazzito. Non si poteva certo continuare con rapine, ruberie, estorsioni, ricatti, minacce, perversioni, cattiverie, sopraffazioni, insulti, superbia e ostentazione. Il cervello stesso aveva bisogno di una tregua, di un riposo, di un attimo di pace per ritemprarsi per ricominciare in sordina con nuova lena.

Questo tempo in cui abbiamo vissuto sospesi ci deve essere servito per capire cosa è veramente essenziale e fondamentale per il nostro respiro. Troppe cose date per necessarie sono risultate inutili e superflue. La libertà e gli affetti sono le cose che più ci sono mancate e sono quelle le fondamentali.

 

Ester Eroli

 

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