Origini del patrimonio di San Pietro

La chiesa del passato aveva un forte prestigio spirituale accanto a una notevole ricchezza fondiaria. I fondi si trovavano per lo più nell’Italia centrale nella Tuscia, nell’alto Lazio, in Umbria verso Spoleto, nelle Marche, in Romagna. I latifondi erano gestiti all’inizio come aziende autonome guidate da un funzionario pontificio detto rettore, scelto dal papa. Esisteva anche un rettore generale che coordinava i vari rettori locali. Questo immenso latifondo con il tempo divenne una entità politica autonoma e venne ceduto in più parti a famiglie benestanti e successivamente ai vari comuni. Questo contribuì a scatenare delle lotte intestine e alla decadenza di questo patrimonio. Come si era originato questo immenso patrimonio? Tutto ha inizio con le donazioni di privati fatte a papa Zaccaria. La chiesa nella sua opera di evangelizzazione aveva promesso la remissione dei peccati. Molti cittadini si sentirono in dovere, in cambio della remissione, di risarcire la chiesa con delle donazioni di terre. Le sedi principali di rettorato divennero Viterbo e Montefiascone. Fu papa Innocenzo III a riorganizzare il patrimonio e a dare risalto a Montefiascone. Il patrimonio di San Pietro subì nel tempo varie vicissitudini: fu ampliato al tempo dei longobardi, venne riordinato da Sisto V, smembrato da Napoleone, ricostituito con il Congresso di Vienna, annesso all’Italia nel 1870. Aldilà delle problematiche relative al patrimonio e alla sua gestione possiamo dire che la chiesa ha lasciato in certi borghi opere di pregio. Pensiamo a Montefiascone, borgo della provincia di Viterbo nei pressi dei Monti Volsini, detto la perla del Lazio. Nel tempo questo borgo è stato arricchito e abbellito di opere d’arte, di chiese, di palazzi. Del borgo ci colpiscono le mura di cinta, le necropoli, la rocca, la cattedrale, la chiesa di San Flaviano, il belvedere sul lago e soprattutto la coltivazione della vite. Infatti la chiesa favorì in questa zona dal clima dolce, mitigato dal lago di Bolsena, la coltivazione di una vite pregiata. Da questa coltivazione è nato il vino noto come est est est. Ogni hanno per la fiera del vino si realizza un meraviglioso corteo storico. Montefiascone in quanto sede vescovile ha subito una espansione graduale e importante. Il punto nevralgico è la rocca usata come rifugio da molti papi esiliati. La cattedrale di Santa Margherita ospita opere di Bramante e Sangallo il giovane. San Flaviano di origini romaniche si trova ai margini dell’abitato ed è ricco di tombe e affreschi di grande suggestione. A san Flaviano è sepolto il principe prussiano amante del vino di Montefiascone che per lui, secondo la leggenda, porta il nome curioso di est est est.

 

Ester Eroli

 

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