Paladini

PaladiniSpesso sul lavoro ci sentiamo ben accetti, perfettamente integrati, persino soddisfatti. Il nostro comportamento irreprensibile porta come conseguenza la stima, il successo, il profitto, la lode. Ogni giorno recitiamo la parte di impiegati modello, lasciando fuori le preoccupazioni personali e la vita privata. Al lavoro ci trasformiamo, se siamo pigri diventiamo a un tratto efficienti e dinamici. La chiave del successo è la nostra obbedienza, il nostro rispetto. I superiori si mostrano contenti non vogliono perderci, si arrendono all’evidenza. Ci impegniamo in attesa di una ricompensa anche solo verbale, di una ignota gratifica. Immaginiamo il futuro come un orizzonte infinito senza limiti. Ci viene chiesto anche tacitamente di difendere l’azienda a spada tratta, senza lasciare spazio al dubbio. Allora ci impegniamo nella difesa fino allo sfinimento con passione e dedizione. Vogliamo che l’azienda di cui facciamo parte brilli nel panorama del lavoro. Poi ci rendiamo conto che i superiori ci considerano solo un numero, impiegati di passaggio, inservienti. Il colpo successivo lo abbiamo quando dobbiamo difendere atti, atteggiamenti, modi di fare illeciti, meschini, vergognosi. Per esempio i dipendenti di un’ottica che vende materiali scadenti sono costretti per forza maggiore a simulare a mostrare che i materiali venduti sono perfetti. Una azienda ricca poi con i premi e incentivi compra i suoi dipendenti che sono costretti a tacere. Spesso dipendenti di banche, agenzie turistiche, ristoranti sono costretti a mandare giù bocconi amari. I paladini del perfetto funzionamento di un’azienda sono i dipendenti costretti a vivere nel tunnel paziente di abnegazione e rispetto molto frustante. Ogni giorno si ripete monotono lo stesso rituale. Magari bisogna chiudere un occhio all’errore di un collega se questi è il nipote del capo, o il figlio legittimo. Allora bisogna far finta di nulla, essere riconoscenti, tacere per quieto vivere. In alcuni casi bisogna lodare i parenti del capo anche se questi sono dei fannulloni, degli intriganti. Nella veste di paladino della causa della propria azienda ogni dipendente vive sulle spine. Bisognerebbe invece mettere ogni tanto i puntini sugli i senza essere vigliacchi. Se una cosa non va bisogna trovare il coraggio di spiattellare tutto in faccia. Molti operai sono morti sul lavoro perché non hanno mai parlato, pur sapendolo, del cattivo funzionamento di un impianto, di una conduttura ecc. spesso vediamo colleghi comportarsi male nei confronti dell’azienda ma non parliamo per timore. Dovremo imparare almeno sul lavoro ad essere finalmente sinceri.


 

Ester Eroli

 

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